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Etna, continua lo sciame sismico. Riapre l’aeroporto di Catania

Crediti foto: Twitter

Tantissime le scosse tra Milo, Ragalna e Zafferana Etnea: qualcuna di magnitudo 4.3. L'Ingv: "Al momento nessun pericolo per i centri abitati"

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 25 Dic. 2018 alle 13:14 Aggiornato il 25 Dic. 2018 alle 14:49

Prosegue lo sciame sismico sull’Etna. Da ieri mattina, quando è iniziata l’eruzione del vulcano, sono state registrate oltre 700 scosse, di cui alcune abbastanza forti: una di magnitudo 4, con epicentro vicino Ragalna, in provincia di Catania e un’altra di magnitudo 4.3, con epicentro a Zafferana Etnea.

Secondo quanto registrato dall’Ingv, la durata dell’eruzione dipende “da quanto magma ha in corpo il vulcano”. A spiegarlo è Marco Neri, ricercatore dell’Istituto reduce da un’escursione nell’area. Per il momento, fortunatamente, non c’è alcun pericolo per i centri abitati. “Le eruzioni laterali – sottolinea Neri – possono durare anche poche ore, oppure molti mesi. Quando le eruzioni durano abbastanza a lungo (mesi o anni), le colate laviche hanno la possibilità di estendersi oltre il limite orientale della valle del Bove, minacciando quindi i centri urbani abitati”.

L’aeroporto di Catania. L’aeroporto catanese di Fontanarossa, che aveva subito rallentamenti a causa dell’attività eruttiva dell’Etna, è stato parzialmente riaperto.

Il livello dell’attenzione infatti è passato da rosso ad arancione, ma l’allerta non è ancora finita. Finora sono consentiti quattro movimenti aerei l’ora, esclusivamente in arrivo.

È stata temporaneamente sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea Messina-Catania-Siracusa.

L’eruzione. L’eruzione dell’Etna è iniziata lunedì 24 dicembre. Tutti i crateri del vulcano catanese erano in fase attiva: Bocca nuova, il cratere Nord est e anche parte di quello Sud est. L’attività eruttiva ha provocato anche uno sciame sismico, avvertito chiaramente in tutta la provincia di Catania.

Sui social sono state diffuse immagini del vulcano in eruzione, con un’altissima colonna di fumo grigio e nero che si solleva dai vari crateri. Cenere e lapilli sono chiaramente visibili da tutta Catania e dal mare.

> QUI LE FOTO DELL’ERUZIONE DELL’ETNA NELLA VIGILIA DI NATALE

Nel frattempo, si sta cercando di capire da che parte sta iniziando la fase del cosiddetto parossismo vulcanico, che interessa cioè tutti quei fenomeni esplosivi con i quali il vulcano entra in attività.

Si tratta infatti del momento più pericoloso, quello che accompagna i terremoti di natura vulcanica con il lancio di materiali di varia grandezza, cui segue la fase di eruzione vera e propria.

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