Lo scrittore italiano Erri De Luca è stato assolto dall’accusa d’istigazione a delinquere per le frasi controverse sui sabotaggi ai cantieri della Tav.
Per questo, rischiava una condanna di otto mesi. I giudici hanno invece ritenuto lo scrittore non colpevole.
La vicenda sulle dichiarazioni di De Luca aveva suscitato critiche e discussioni perché da alcuni scrittori e politici è stata vista come il tentativo di censurare la libertà di espressione.
“Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie”.
“Sono incriminato per aver usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico. Nobile perché pronunciato e praticato da valorose figure come Gandhi e Mandela, con enormi risultati politici. Democratico perché appartiene fin dall’origine al movimento operaio e alle sue lotte”.
“Concludo confermando la mia convinzione che la linea di sedicente Alta Velocità in Val di Susa va ostacolata, impedita, intralciata, dunque sabotata per la legittima difesa della salute, del suolo, dell’aria, dell’acqua di una comunità minacciata”.
(Qui sotto: il discorso di Erri De Luca)