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Ricordando Enrico Berlinguer

Il 25 maggio 1922 nasceva Enrico Berlinguer, uno dei principali esponenti comunisti della storia d'Italia

Di TPI
Pubblicato il 11 Giu. 2016 alle 11:12 Aggiornato il 25 Mag. 2021 alle 07:46

Il 25 maggio 1922 nasceva a Sassari Enrico Berlinguer, il futuro segretario generale del Partito Comunista Italiano.

Enrico era figlio di Mario Berlinguer, un avvocato italiano di idee repubblicane e socialiste e vicino alla massoneria.

Studiò presso il liceo classico Domenico Alberto Azuni di Sassari, lo stesso in cui negli anni hanno studiato i presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga, il segretario comunista Palmiro Togliatti e numerosi altri esponenti della politica e della società italiana.

Nel 1943 si iscrisse al Partito Comunista Italiano (Pci). Nel 1944 Berlinguer fu accusato di essere tra gli istigatori di un assalto ai forni di Sassari compiuto per la fame da numerosi cittadini: per questa ragione fu trattenuto in carcere per tre mesi.

Recatosi lo stesso anno a Salerno – già liberata dagli alleati – Berlinguer entrò in contatto con il segretario comunista Palmiro Togliatti, al quale fece subito una buona impressione.

Nel 1949 Enrico Berlinguer divenne segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (Fgci), l’organo giovanile del Pci, entrando così di diritto nella direzione del partito comunista, al fianco di esponenti di primo piano quali il segretario Togliatti, il segretario della Cgil Giuseppe Di Vittorio, Giorgio Amendola e Celeste Negarville.

Dal 1957 Berlinguer fu responsabile delle Frattocchie, la scuola politica del Pci situata presso l’omonima località dei Castelli Romani, e lo stesso anno si recò in Sardegna per ricoprire il ruolo di vicesegretario, per poi tornare a Roma a lavorare attivamente nella segreteria del partito un anno e mezzo dopo.

Nel 1964, in seguito alla morte di Palmiro Togliatti, il nuovo segretario del Pci divenne Luigi Longo. Berlinguer, due anni dopo, divenne il segretario del partito nel Lazio, e nel 1968 divenne per la prima volta deputato.

Quando nel 1969 le condizioni di salute del segretario Luigi Longo peggiorarono, si decise di scegliere un vicesegretario che lo affiancasse nel lavoro. In quell’occasione, il gruppo dirigente comunista scelse per il prestigioso ruolo Enrico Berlinguer, preferendolo a Giorgio Napolitano.

Nel 1969 si recò a Mosca in veste di vicesegretario, manifestando le prime frizioni tra il Pci e l’Unione Sovietica, tenendo infatti il discorso più critico verso Mosca in quell’occasione.

Nel 1972 Berlinguer subentrò definitivamente a Longo come segretario. Durante questo periodo, il Pci iniziò un dialogo con la Democrazia Cristiana (Dc): in quest’ottica, nacque quell’idea comunemente detta compromesso storico.

Il compromesso storico nasceva sostanzialmente dal fatto che in Italia i governi si erano spesso formati escludendo a priori il Pci, per via del suo orientamento filosovietico.

Tuttavia, visto l’allontanamento dei comunisti italiani dall’Urss, Berlinguer puntava a un’alleanza tra diverse forze democratiche per rendere il Pci a tutti gli effetti una forza di governo e mettere l’Italia a riparo da possibili tendenze autoritarie.

Sempre sotto la guida di Berlinguer, il Pci nel 1976 riuscì a raggiungere il suo massimo storico, ottenendo il 34,4 per cento dei voti, rischiando per la prima volta di superare la Dc.

Un tema caro a Berlinguer fu la cosiddetta questione morale, una campagna moralizzatrice lanciata a fine anni Settanta dal Pci contro un uso sbagliato della Cosa Pubblica.

Nel 1984 Berlinguer si recò a Padova per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee. Il 7 giugno, tenendo un comizio in piazza della Frutta, fu colto da un ictus.

Palesemente colpito dal malore, portò ugualmente avanti il discorso fino alla fine, nonostante gli inviti da parte della folla a fermarsi. Rientrato in albergo, Berlinguer entrò in coma e l’11 giugno morì.

I suoi funerali si tennero il 13 giugno 1984, presso la basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, di fronte a circa un milione di persone e i leader di tutti i partiti italiani, compreso Giorgio Almirante, leader del Movimento Sociale Italiano.

La figura di Berlinguer fu un punto di riferimento per la sinistra italiana e non solo, e spesso è considerato l’esempio di una politica pacata e al tempo stesso appassionata.

Nel 2014 l’ex sindaco di Roma ed ex segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, ha realizzato un film-documentario sulla vita di Enrico Berlinguer, dal titolo Quando c’era Berlinguer.

Nel video qui sotto una scena tratta dal funerale di Enrico Berlinguer:

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