Donne senza reggiseno: la giornata in solidarietà con Carola Rackete
L’hanno chiamata #freenipplesday ed è stata indetta per manifestare solidarietà alla capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete: tutte le donne senza reggiseno.
La comandande che ha guidato la nave della Ong nel porto di Lampedusa era stata criticata per essersi presentata in Procura con una mise che metteva in evidenza il fatto che non indossasse il reggiseno.
L’iniziativa è nata da un tam tam mediatico. “Rivendichiamo il diritto delle donne a vestirsi come vogliono senza essere demonizzate”, è lo slogan del giorno.
A Napoli, l’iniziativa è promossa dall’associazione Merida, impegnata contro la violenza di genere, nell’ambito delle manifestazioni di sostegno alla comandante della Sea Watch.
“Sfrontatezza politica e sfrontatezza personale. Carola Rackete, che fonti tedesche riferiscono essere tornata in Germania subito dopo l’interrogatorio ad Agrigento, giovedì si è presentata in Procura con il sorriso stampato sul volto, accompagnata dai suoi legali. Non paga di nuove sprezzanti dichiarazioni contro Matteo Salvini (che ha querelato) e il governo italiano, la 31enne capitana della Sea Watch indagata per favoreggiamento di immigrazione clandestina per lo sbarco effettuato a fine giugno a Lampedusa ha sfoggiato una maglietta aderente nera a metà tra il marinaretto e il kombat, in perfetto stile Ong”, si leggeva sul quotidiano Libero.
Parole altamente criticabili che hanno sollevato l’ondata di polemiche.
E quindi oggi le donne senza reggiseno:, che si vada al mare, al lavoro o a fare shopping.
Tutte le donne di tutto il mondo sono invitate ad aderire, per trasmettere un messaggio forte e chiaro: non mettere il reggiseno è una scelta personale, che non ha nulla di scandaloso o contestabile.
“Siamo rimaste sconvolte e sconfortate. Abbiamo deciso di muoverci e organizzare qualcosa che però non doveva essere violenta ma spontanea e naturale, come lo è non indossare il reggiseno. Una scelta che ogni donna può fare, non c’è scandalo e non c’è volgarità”, spiegano a Repubblica le promotrici del #freenipplesday. L’iniziativa vuole essere un modo “per dire che non ci importa dei tentativi di spostare l’attenzione, e che oggi siamo consapevoli che il dissenso diventa torto per la veemenza con cui si incita all’odio, facendo appiglio sul senso comune”.
Anche gli uomini sono invitati a partecipare: “Sì, cari uomini, in quel giorno anche voi potrete sentirvi liberi di non indossare quello stretto e scomodo strumento e tuttavia potervi esprimere senza essere giudicati. Rivendichiamo la necessità di un dibattito fondato su argomenti concreti e contestualmente denunciamo l’ennesimo atto di prevaricazione sul corpo femminile”, ribattono le donne del Nipple Day.