Un giovane medico di 39 anni è morto di leucemia mieloide acuta. Eppure, un donatore di midollo, compatibile all’80 per cento era stato trovato, solo che non si è mai presentato in ospedale. Giuseppe Pustorino, neurologo calabrese, ha lottato contro la malattia e la speranza di salvarsi con un trapianto non lo ha mai abbandonato.
La sorella Maria Cristina, compatibile al 50 per cento, aveva provato a donare il suo, dopo la delusione del donatore altamente compatibile, ma non è servito a nulla.
L’uomo è morto a novembre 2018, ma la sua drammatica storia è stata diffusa in questi giorni dal Corriere della Sera.
A nulla sono valsi i tentativi della famiglia di fare appelli al donatore perché si presentasse in ospedale a Bergamo.
Pietro, il fratello ha raccontato con amarezza: “Giuseppe è morto due volte”.
“Eravamo preparati al peggio, ma la possibilità di un donatore compatibile al 80 per cento aveva riacceso le nostre e le sue speranze. Immaginatevi come ci siamo sentiti quando il donatore non si è più fatto vivo”, ha detto ancora il fratello.
“Non voglio che ora si scateni una caccia alle streghe o la ricerca a tutti i costi di un capro espiatorio, però quel giorno è come se mio fratello fosse morto due volte. Certo, non è affatto sicuro che anche con la donazione di midollo Giuseppe sarebbe sopravvissuto ed è vero che il donatore non può essere obbligato in alcun modo, ma se uno si offre come donatore, poi non si può tirare indietro, non può non presentarsi all’ultimo: deve andare sino in fondo, perché c’è in ballo la vita di una persona”.
E adesso che per Giuseppe non c’è più nulla da fare, i familiari cercano di sensibilizzare al tema della donazione: “Di leucemia si muore e non se ne parla abbastanza. Vorrei che tutti, ma davvero tutti, capissero quanto è importante donare il midollo, perché per molti di questi malati è l’unica speranza di sopravvivere”
“Non ci sono parole per esprime quanto sia grande il vuoto che ha lasciato. Ha combattuto questa sua battaglia con grande forza e coraggio, aggrappato alla vita con una gran voglia di vivere che l’ha sempre contraddistinto. Per lui, ogni giorno valeva la pena di essere vissuto a pieno e tutto ciò che esisteva al mondo era una meraviglia solo per il fatto stesso di esistere. Questa la sua filosofia di vita, questo il suo grande insegnamento. Il suo sorriso, la sua gioia di vivere, il suo altruismo non li dimenticheremo mai”, avevano scritto gli amici.
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