Nel 2016 otto persone possedevano la stessa ricchezza, 426 miliardi di dollari, dei 3,6 miliardi di persone più povere del mondo.
È quello che emerge dal rapporto Oxfam, una ong che ha l’obiettivo di eliminare la disuguaglianza e la povertà nel mondo, Un’economia per il 99%, diffuso oggi 16 gennaio, alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos.
L’1 per cento della popolazione mondiale è più ricco del restante 99 per cento. Da soli 1.810 miliardari detengono una ricchezza di 6.500 miliardi di dollari, cioè quanto posseduto dal 70 per cento più povero dell’umanità. Un terzo di questa ricchezza è ereditata, mentre il 43 per cento è dovuta a relazioni clientelari.
Una persona su dieci nel mondo vive con meno di 2 dollari al giorno.
Dieci tra le più grandi multinazionali hanno generato tra il 2015 e il 2016 profitti superiori alla ricchezza complessiva dei 180 paesi più poveri al mondo.
In Italia l’1 per cento della popolazione nel 2016 era in possesso del 25 per cento della ricchezza nazionale. Da soli, i primi 7 miliardari italiani possedevano più ricchezza del 30 per cento più povero della popolazione.
Il rapporto evidenzia così quanto il gap tra la minoranza ricchissima e la maggioranza poverissima del mondo si stia ampliando sempre più. Le multinazionali, anche facendo ricorso a pratiche di elusione fiscale, massimizzando i profitti e usando il loro potere per influenzare la politica, si arricchiscono lasciando sempre più indietro la parte povera della società.
Oxfam propone una soluzione: ripensare il sistema economico a cui siamo abituati, che fin qui ha funzionato a beneficio di pochi fortunati e non della stragrande maggioranza della popolazione mondiale e lo fa chiedendo al governo italiano un sistema di tassazione più progressivo, politiche occupazionali che garantiscano ai lavoratori un salario dignitoso e diminuiscano i divari retributivi, servizi pubblici di qualità in ambito educativo e sanitario, uno sviluppo economico che rispetti i limiti naturali del nostro pianeta, un reale ascolto dei bisogni dei cittadini e non degli interessi di alcune élites privilegiate.
“I servizi pubblici essenziali come sanità e istruzione subiscono tagli, ma a multinazionali e super ricchi è permesso di eludere impunemente il fisco. La voce del 99 per cento rimane inascoltata perché i governi mostrano di non essere in grado di combattere l’estrema disuguaglianza, continuando a fare gli interessi dell’1 per cento più ricco: le grandi corporation e le élites più prospere” spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia:
Secondo il rapporto, se i ricchi continueranno ad arricchirsi a questa velocità, già nei prossimi 25 anni potremmo assistere alla nascita del primo trilionario, ovvero un individuo che da solo possederà almeno mille miliardi di dollari. Per consumare una cifra del genere, il trilionario in questione dovrebbe spendere un milione di dollari al giorno per 2.738 anni.
Il problema della disuguaglianza è strettamente legato alla questione dell’evasione fiscale, dal momento che le multinazionali fanno ricorso ai paradisi fiscali per non pagare allo stato la quota di tasse che per giusto gli spetterebbe. Ed è strettamente legato alla politica, dal momento che i ricchi usano parte del proprio denaro per influenzare i decisori politici per far prosperare i loro affari.
124 milioni: è il numero di bambini che secondo Oxfam potrebbero andare a scuola se si recuperassero i proventi dell’elusione fiscale delle grandi corporation a danno dei paesi poveri.
L’azienda di stampa e grafica Stampaprint ha realizzato un’infografica per rappresentare il rapporto Oxfam, che potete trovare qui sotto. Le altre creazioni del gruppo si possono trovare su www.stampaprint.net/it/.
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