La discussione in Senato sulla Conversione in legge del decreto del 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, è stata avviata l’11 luglio e prosegue anche oggi, 12 luglio. L’orientamento del governo è quello di non porre la fiducia al disegno di legge, come inizialmente previsto. Marcia indietro anche della Lega, che potrebbe decidere di non chiedere il voto segreto, come aveva paventato ieri.
L’iter legislativo
Il 7 giugno il governo aveva varato il decreto numero 73, dal titolo Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, con scadenza per essere convertito entro il 6 agosto. Il giorno seguente il decreto è stato assegnato alla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) in sede referente che vi ha posto una serie di emendamenti e ha terminato l’esame il 10 luglio.
Il disegno di legge, dopo l’esame in Senato, dovrà passare alla Camera dei deputati.
Che cosa prevede il testo del disegno di legge, dopo l’approvazione degli emendamenti
Il disegno di legge, che converte il decreto-legge del 7 giugno, amplia l’elenco delle vaccinazioni obbligatorie per i minori, che sono gratuite e revisiona le sanzioni previste per chi non provvede a vaccinare i propri figli o bambini che gli sono affidati. La principale modifica dal testo del decreto, dopo il passaggio in Commissione, riguarda la riduzione delle vaccinazioni obbligatorie, passate da 12 a 10: polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella.
A queste, poi, se ne aggiungono altre quattro consigliate ma non obbligatorie: anti-meningococco B e C, anti-pneumococco e anti-rotavirus.
La Commissione ha approvato, tra gli altri, l’emendamento che prevede l’istituzione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale, che registrerà la situazione vaccinale degli italiani. Sono state diminuite, inoltre, le sanzioni ai genitori che non vaccinano i figli ed è stato tolto il riferimento al rischio della perdita di patria potestà.
Un altro emendamento prevede che i medici, previa autorizzazione dell’Asl territorialmente competente, sono autorizzati a somministrare i vaccini presso le farmacie aperte al pubblico in spazi idonei sotto il profilo igienico sanitario, ma la Commissione bilancio si è espressa negativamente.
Quest’ultima ha dato parere contrario anche ad altri tre emendamenti: quello che prevedeva l’obbligo delle vaccinazioni anche per insegnanti e personale sanitario; quello sulla possibilità di estendere la competenza dell’Unità di crisi alle varie emergenze sanitarie; e quello che dava la possibilità di esonerare un docente da ogni istituto scolastico perché si occupasse e coordinasse le varie procedure per le vaccinazioni degli scolari.
Vaccini obbligatori e iscrizione scolastica
Per quanto riguarda l’iscrizione a scuola, il disegno di legge prevede che le istituzioni del sistema nazionale di istruzione, i servizi educativi per l’infanzia, i centri di formazione professionale regionale e le scuole private non paritarie sono tenuti, all’atto dell’iscrizione del minore, a richiedere ai genitori che esercitano la responsabilità genitoriale e ai tutori la presentazione della documentazione che provi l’effettuazione delle vaccinazioni. La presentazione della documentazione deve essere completata entro il termine di scadenza per l’iscrizione.
La mancata presentazione della documentazione è segnalata, entro i successivi dieci giorni, all’Asl locale.
Qual è l’ordinamento attualmente in vigore in merito alle vaccinazioni?
Al momento sono obbligatorie per tutti i neonati o i bambini le seguenti vaccinazioni: anti-difterica; anti-tetanica; anti-poliomielitica; antiepatitica B. Per la violazione di queste regole sono previste sanzioni amministrative pecuniarie.
Le critiche
Migliaia di persone si sono riunite di fronte a Palazzo Madama per manifestare contro il decreto che impone l’obbligo dei vaccini, avanzando dubbi e perplessità comuni al cosiddetto movimento dei No Vax.
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