“Non vedo il rischio concreto che questo governo sia attaccato, è più una speranza delle opposizioni”, ha affermato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Intervistato dal Corriere, il ministro ha chiarito che cercare di usare i mercati contro il governo è inutile.
“Non siamo ricattabili”, ha spiegato Di Maio. “Non è l’estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c’è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende”.
Il ministro ha anche affermato che il suo governo mira a stabilizzare la situazione economica italiana e che i “provvedimenti fondamentali del contratto li faremo col massimo rispetto degli equilibri di bilancio”.
Tuttavia, Di Maio vuole che l’Europa lasci all’esecutivo il tempo di afre le riforme “che ci permetteranno di abbattere il debito pubblico”.
Parlando del Decreto Dignità, convertito da poco in legge, il ministro ha spiegato che il provvedimento aumenterà la produttività delle aziende.
“La Flat tax e il reddito di cittadinanza ci permetteranno di aumentare la domanda interna”, ha affermato il ministro.
Per quanto riguarda il rapporto con il ministro dell’Interno e leader della Lega, Luigi Di Maio ha sottolineato che non ci sono tensioni tra lui e Salvini e che il loro governo gode del 60 per cento dei consensi.
Il ministro del Lavoro è poi tornato a criticare il Jobs Act, ribadendo l’impegno del suo governo ad aiutare le persone rimaste senza lavoro a causa delle riforme del precedente governo e delle delocalizzazioni.
Resta senza soluzione invece il futuro dell’Ilva.
“Quando ci saranno i presupposti per un accordo li metteremo sul tavolo e cercheremo un’intesa, ma ancora non ci siamo”.
Altri temi caldi che mettono in crisi l’intesa tra Lega e 5 Stelle sono le grandi opere.
“La Tav come è scritto nel contratto va ridiscussa. Salvini e io abbiamo visioni differenti, ma troveremo la soluzione anche qui”.
“Per il Tap, sarà il presidente del Consiglio a trovare un’intesa entro fine anno”.
Nell’intervista, Di Maio chiarisce anche la sua posizione sul tema vaccini.
“Il nuovo anno scolastico inizierà in regime di decreto Lorenzin. Voglio mettere a tacere qualche idea malsana contro i vaccini”.
Il Movimento, ha spiegato Di Maio, non è mai stato contro: “Noi vogliamo che si facciano. Poi quel che noi non vediamo di buon occhio è legare l’obbligo alla frequenza scolastica, invece che introdurlo quando c’è il rischio di epidemie”.
Manca l’intesa tra Lega e 5 Stelle anche sulla reintroduzione della leva militare obbligatoria proposta da Salvini e presto accantonata dalla ministra della Difesa Trenta.
“Pur ritenendo che la leva obbligatoria sia stata un’esperienza formativa, credo sia stata una buona cosa superarla”, ha concluso il ministro Di Maio.