Quella di Di Maio su Matera non è stata una gaffe di geografia. A spiegarlo è lo stesso vicepremier che, in un lungo post sulla sua pagina Facebook, spiega il perché del quesito al governatore della Puglia Michele Emiliano.
“Giornalisti ignoranti o in mala fede, o entrambi, mi accusano di aver sbagliato a chiedere a Emiliano cosa stesse facendo per Matera, lasciando intendere che non sappia in che regione sia – scrive Di Maio – Sono loro che non sanno che la Regione Puglia sta facendo e ricevendo investimenti milionari in vista dell’appuntamento con Matera capitale della Cultura”.
E poi il ministro elenca tutti i fondi destinati alla Puglia, aggiungendo in coda: “L’operazione di discredito verso questo governo continua senza sosta”.
È anche Emiliano stesso a confermare la versione del ministro allo Sviluppo Economico e in un tweet scrive: “Il ministro Di Maio sa benissimo che Matera è in Basilicata e sa altrettanto bene che il sostegno della Puglia a Matera è fondamentale, per questo mi ha fatto le domande, tutte pertinenti, cui ho risposto”.
“Con Matera cosa state facendo?”. Così Luigi Di Maio a Michele Emiliano, in occasione dell’ultima visita del vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico in Puglia, a Bari.
Sembrava una gaffe e invece Di Maio si stava solo informando su come la Regione Puglia stesse investendo i fondi per Matera 2019.
Certo, la domanda posta dal vicepremier al governatore è stata a dir poco straniante e se non fosse stato per la smetita netta arrivata direttamente dalla Regione, non sarebbe stato difficile pensare gaffe in geografia del ministro dello Sviluppo Economico.
“È chiaro che Di Maio sappia perfettamente che Matera è in Basilicata”, replicano dalla presidenza. In realtà il ministro dello Sviluppo Economico probabilmente si riferiva al fatto che i fondi per Matera 2019, capitale della cultura, interessano anche la Puglia.
In modo particolare alcuni fondi sono destinati al potenziamento delle ferrovie (con le Appulo Lucane) e all’ampliamento della Bari-Matera, la strada che passa attraverso la Murgia e che in quaranta minuti porterà dalla città lucana all’aeroporto di Bari.
Ma all’inzio la domanda di Di Maio ha destato più di un imbarazzo. Il primo proprio del governatore, che nel video vediamo portarsi la mano davanti la bocca per rispondere al vicepremier qualcosa di poco comprensibile. Pare che in quel momento Emiliano abbia fatto notare al vicepremier che Matera è la seconda città della Basilicata e che no, non è in Puglia.
Perché mai il vicepremier avrebbe dovuto chiedere a Emiliano informazioni su un evento che si svolgerà in un’altra regione? La risposta starebbe nel coinvolgimento della Puglia nel progetto della capitale della cultura 2019.
Alla risposta di Emiliano sull’esatta collocazione geografica della cittadina lucana, la replica del ministro dello Sviluppo Economico è secca: “Lo so”.
In ogni caso, dal video non era chiaro di cosa stessero esattamente parlando i due. Nella seconda parte della conversazione si sente il governatore della Puglia commentare la questione trasporti, effettivamente. Pare che Emiliano stesse mettendo in luce le difficoltà logistiche per raggiungere la Capitale della Cultura 2019 con i trasporti pubblici.
Con molta probabilità, quindi, il vicepremier si stava semplicemente informando su come turisti (e non) dalla Puglia possano muoversi verso la Basilicata per il grande evento dell’anno prossimo.
Raggiungere Matera è difficile. Le infrastrutture dei trasporti della Regione sono particolarmente carenti, tanto che in città non c’è nemmeno una stazione ferroviaria.
È per questo che entra in gioco la Puglia. La regione confinante, infatti, offre il primo aeroporto e la prima stazione utili di cui i turisti potrebbero servirsi per arrivare a Matera. La regione di Emiliano assume quindi un ruolo strategico per la buona riuscita dell’evento dell’anno prossimo.
Il governatore pugliese, nell’ultima parte del video, spiega infatti al ministro dello Sviluppo Economico che la sua regione si sta attrezzando, proprio perché “quelli non hanno la stazione”, dice. Per cercare di risolvere il problema, anzi, la Regione starebbe anche pensando a un investimento pugliese.
La spiegazione ci sarebbe, quindi, ma qualche dubbio sulla genesi della domanda di Di Maio resta.