Bibliotecaria, ex deputata del Partito democratico alle elezioni politiche, ora tassista. Paola Bragantini, 44 anni di Torino non è stata rieletta a marzo per una manciata di voti, così ha deciso di dire addio alla politica e comprarsi una licenza dei taxi.
Bragantini, laureata in Scienze politiche e con un master in biblioteconomia ha lavorato come bibliotecaria alla casa dei libri del Castello di Rivoli. Nel 2013 si è candidata con il Pd a Torino, nella circoscrizione Piemonte 1.
Dopo 5 anni in Parlamento, nelle file della maggioranza, si è ricandidata alle elezioni di marzo 2018, quelle che hanno visto il crollo del suo partito.
Non è riuscita a riconfermare il suo seggio alla Camera per pochi voti, 159 appena, così si è guardata intorno e ha avviato le pratiche per diventare tassista: esame, scritto e orale, e prova su strada.
“Non è un piano B, è un piano A – spiega l’ex deputata – l’ho sempre vista come una professione affascinante: anche se è un lavoro duro, ti confronti con le persone, ascolti le loro storie, spicchi di vita, è un aspetto che mi piace. E poi mi piace guidare”.
Un addio alla politica, almeno per ora. “Iniziai a far politica anche perché si stabiliva un bel contatto con la gente. Mi è sempre piaciuto questo aspetto. Però dopo un po’ di anni, entrando nelle istituzioni, la relazione inevitabilmente cambia”.
Questo non le impedirà però di protestare, insiemi ai suoi colleghi contro Uber e gli altri servizi che stanno stravolgendo il lavoro dei tassisti. “Ciò che fanno i colleghi, farò anche io”.
“Certo, ho fatto un investimento importante – spiega riferendosi al costo della licenza – Spesso quando si parla di taxi la politica non ha cognizione di causa, non viene approfondita seriamente la tematica di settore. Per i costi che comporta, si decide di fare questo mestiere coinvolgendo nella scelta la propria famiglia: è un progetto di vita”.