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Il testo del decreto Genova, omissis sulle coperture

Il testo presentato alla Ragioneria dello Stato è incompleto nella parte relativa alle coperture finanziare degli interventi previsti

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 27 Set. 2018 alle 09:20 Aggiornato il 27 Set. 2018 alle 09:31

A due settimane dall’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il decreto Genova dovrebbe sul tavolo del presidente della Repubblica tra giovedì 27 e venerdì 28 settembre 2018.

Il provvedimento, che contiene una serie di misure decise dal Governo per gestire l’emergenza successiva al crollo del ponte Morandi, è stato approvato dal Cdm il 13 settembre ma è rimasto bloccato circa due settimane a causa di problemi legati all’individuazione delle coperture finanziarie.

Giovedì 27 settembre il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha reso noto che è arrivata la bollinatura da parte della Ragioneria di Stato, passo necessario per il passaggio del decreto al Quirinale.

Il testo inviato ai ministeri è incompleto e in alcune parti sono presenti solo dei puntini di sospensione.

Fonti interne al ministero dell’Economia (Mef) hanno fatto sapere che il decreto è stato trasmesso alla Ragioneria generale dello Stato senza l’indicazione delle cifre.

Una mancanza che impedisce la “bollinatura” del documento da parte dell’organo tecnico del Mef, necessaria prima dell’invio al Colle.

Sempre secondi fonti del Mef, i tecnici della Ragioneria hanno lavorato “attivamente” nelle ultime ore “per valutare le quantificazioni dei costi e individuare le possibili coperture da sottoporre alle amministrazioni proponenti”.

“Non sta a noi scrivere i testi, al massimo possiamo dare le opzioni di copertura sulla base dei fondi a disposizione”, ha affermato una fonte interna del ministero.

La vicenda ha reso ancor più tesi i rapporti tra Palazzo Chigi e il Tesoro, già difficili dopo la contestata registrazione audio del portavoce del premier, Rocco Casalino.

Nella serata del 25 settembre, la presidenza del Consiglio ha diffuso un comunicato a smentire “presunte carenze di coperture finanziarie”.

Il Governo ha precisato che sono integralmente finanziati gli interventi previsti nel 2018 e parzialmente quelli per gli anni successivi, mentre per la parte residua “sarà data copertura nella prossima Legge di Bilancio”.

Nel primo mattino di mercoledì 26 settembre il ministro Di Maio, intervistato su Radio Capital, ha sottolineata che il decreto “non dà la possibilità ad Autostrade di mettere una pietra”, dato che, come si legge nella relazione finale degli ispettori, Autostrade doveva fare molte cose che non ha fatto.

“Quella relazione ci apre una prateria per revocare la concessione. In quella relazione c’è scritto che autostrade aveva la responsabilità Ed è stata la responsabile per la distruzione del ponte”.

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