Daniela Cantamessa: chi è l’ex segretaria di Bossi che accusa Salvini circa i fondi della Lega
Un’inchiesta di TPI (The Post Internazionale), realizzata da Giuseppe Borello e Andrea Sceresini, ha fatto luce sui 49 milioni della Lega svaniti nel nulla.
Daniela Cantamessa, la storica ex segretaria di Umberto Bossi, ha accettato di parlare a volto scoperto per la prima volta in esclusiva a TPI.
“Salvini sapeva dei 49 milioni spariti, ma non fece nulla”, spiega Cantamessa.
Dopo la pubblicazione dell’intervista di TPI, i pm di Genova hanno sentito l’ex segretaria Cantamessa nell’ambito dell’inchiesta sui 49 milioni della Lega.
Daniela Cantamessa | Chi è l’ex segretaria di Bossi che accusa Salvini circa i fondi della Lega?
Daniela Cantamessa è la storica ex segretaria di Umberto Bossi, a capo della Lega Nord dal dicembre 1989 all’aprile 2012.
Per la prima volta Cantamessa ha accettato di parlare a volto scoperto: in esclusiva a TPI ha raccontato dei 49 milioni della Lega svaniti nel nulla.
Come documenta la nostra video-intervista, la donna racconta che, finché c’era Bossi, le casse della Lega erano piene (circa 40 milioni di euro). Quando arrivò Roberto Maroni le finanze del Carroccio furono letteralmente dilapidate in poco più di due anni. Il tutto con l’assenso di Matteo Salvini, che non mosse un dito nonostante la stessa Cantamessa gli avesse espressamente chiesto spiegazioni su cosa stesse accadendo alla Lega, allarmata perché le casse si stavano svuotando.
Ora, dopo la pubblicazione dell’intervista esclusiva di Giuseppe Borello e Andrea Sceresini per TPI, i pm di Genova potrebbero sentire Daniela Cantamessa nell’ambito dell’inchiesta sui fondi del Carroccio.
Una truffa che sarebbe stata ordita dall’ex segretario Umberto Bossi e dal tesoriere Francesco Belsito.
- ESCLUSIVO TPI: Ecco che fine hanno fatto i 49 milioni della Lega (Qui l’inchiesta completa).
Daniela Cantamessa | Matteo Salvini
“Fino a quel giorno ero convinta che Salvini fosse uno di noi”, ricorda l’ex segretaria del Senatùr nella nostra intervista. “Gli dissi ‘fai qualcosa che qui stanno sparendo tutti i soldi’. Lui mi ascoltò ma non si sbilanciò…”.
A partire dal 2012 buona parte delle attività contabili e amministrative – fino a quel momento gestite internamente al partito – furono esternalizzate con subappalti costosissimi a società terze spesso proposte dallo stesso Maroni.
I militanti ex dipendenti della Lega, come la donna che oggi ha deciso di vuotare il sacco parlando a TPI, furono licenziati o messi in cassa integrazione proprio in quegli anni della grande abbuffata maroniana.
Daniela Cantamessa | Giancarlo Giorgetti
Nella seconda puntata dell’inchiesta di TPI la Cantamessa accusa anche Giancarlo Giorgetti, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Mi disse che bisognava mettere da parte un milione di euro per incentivare il personale a licenziarsi”, racconta.
“All’epoca (nei mesi successivi alle dimissioni di Bossi, nda) avevamo 40 milioni in cassa”, ricorda Cantamessa. “Tutte le attività vennero esternalizzate con spese allucinanti e il personale interno fu liquidato, nonostante costasse solo 4 milioni all’anno. Cosa pensammo? Che ci fosse in atto un’azione per chiudere la Lega”.
Così, secondo la ex segretaria del Senatur, sarebbero “scomparsi” i famosi 49 milioni di rimborsi elettorali su cui sta indagando la magistratura. La cacciata dei dipendenti, secondo Daniela Cantamessa, sarebbe stata perfettamente funzionale all’operazione. “Il concetto era semplice”, spiega. “Io prendo dei mercenari e li pago per fare ciò che devono fare. I dipendenti, essendo anche militanti, avrebbero certamente rotto le scatole. Perciò andavano licenziati”.
Questa è la prima puntata dell’inchiesta di TPI su come sono svaniti nel nulla i soldi della Lega. Se hai notizie o vuoi contribuire a questa inchiesta scrivi a inchieste@tpi.it
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