“Ogni giorni è il giorno che è e non ce n’è mai uno uguale al mondo” scrisse il portoghese Fernando Pessoa nella sua opera “Libro dell’inquietudine”. Intorno a questa frase si basa la mostra “Dall’oggi al domani”, ospitata presso il museo Macro di Roma, nella sede di Via Nizza, fino al prossimo 2 ottobre.
A raccontare la frase di Pessoa, infatti, sono soprattutto opere d’arte, da quelle di grandi artisti italiani figurativi come Duilio Cambellotti, che nelle vetrate di Villa Torlonia raffigura i diversi momenti della giornata (alla mostra sono esposti i loro cartoni), a opere concettuali, come “Dall’oggi al domani” di Alighiero Boetti, che dà il nome alla mostra.
L’obiettivo dell’esposizione è quello di mostrare, attraverso opere d’arte, come sia cambiata negli anni la percezione del tempo, scandito una volta solo dagli spostamenti della Terra intorno al Sole, poi arricchito oltre quattro secoli fa dal calendario gregoriano e oggi accelerato da internet, ma al tempo stesso dilatato, dal momento che grazie ai social network siamo continuamente in contatto a qualsiasi ora del giorno.
La mostra è stata curata da Antonella Sbrilli, professoressa di Storia dell’Arte contemporanea presso l’università La Sapienza di Roma, ma anche grande appassionata del tema dei giorni e del trascorrere del tempo. Dal 2013, infatti, gestisce il sito Dicono di oggi, che cita ogni giorno un’opera in cui viene citata la data del giorno preso in esame.