Il 4 dicembre 2018 i carabinieri hanno arrestato a Palermo l’erede di Totò Riina, il boss Settimo Mineo. L’operazione, che ha preso il nome di “Cupola 2.0”, ha individuato e sgominato la Commissione provinciale di Cosa nostra, riuscendo anche ad arrestarne il nuovo capo.
La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha disposto 46 fermi e i carabinieri del comando provinciale siciliano hanno arrestato i membri di Cosa nostra con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsioni, fittizia intestazione di beni, porto abusivo di armi, danneggiamento a mezzo incendio e concorso esterno.
Le indagini hanno permesso di cogliere in presa diretta la fase di riorganizzazione all’interno di Cosa nostra, di documentare la ricostituzione della Commissione provinciale di Palermo e di arrestare il nuovo capo della commissione, Settimo Mineo, capo mandamento di Pagliarelli.
L’ottantenne Settimo Mineo, ufficialmente gioielliere con negozio in centro, il più anziano fra i boss della mafia siciliana, era stato eletto nuovo boss di Cosa nostra il 29 maggi0, a seguito della prima riunione della Cupola dal 1993.
Cupola 2.0 | L’indagine
Dopo la morte di Totò Riina, Cosa nostra era rimasta senza un capo. Per porre rimedio a questo vuoto di potere, la Cupola è tornata a riunirsi dopo 25 anni per eleggere l’erede del capo dei capi.
L’obiettivo di Cosa nostra era ricostruire in maniera più stabile la Commissione provinciale, l’organismo di rappresentanza delle famiglie mafiose, e portare avanti gli interessi del clan: il traffico di droga e le scommesse on line.
I carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale, diretto dal colonnello Antonio Di Stasio, hanno seguito con attenzione le mosse dei mafiosi. Le indagini sono state coordinate dal pool di magistrati composto dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Maurizio Agnello, Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli.
L’ultima inchiesta ha portato alla luce anche le infiltrazioni nell’economia legale e le relazioni che la mafia è riuscita a instaurare in questo settore.
Grazie alle intercettazioni, le forze dell’ordine hanno anche scoperto insospettabili imprenditori che ricorrevano ai boss per la risolvere alcuni loro problemi.
Cupola 2.0 | Tutti gli arrestati
Questo l’elenco degli arrestati dell’operazione “Cupola 2.0”, tra padrino, boss e gregari. Oltre all’ottantenne gioielliere Settimo Mineo, capo della Commissione provinciale palermitana di Cosa Nostra e capo del mandamento di Pagliarelli; Stefano Albanese, 34 anni, di Termini Imerese, affiliato alla famiglia mafiosa di Polizzi Generosa; Giusto Amodeo, 48 anni, di Palermo; Filippo Annatelli, 55 anni, di Palermo, capo della famiglia di Corso Calatafimi; Gioacchino Badagliacca, 41 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia di Rocca Mezzo Monreale; Filippo Salvatore Bisconti, 58 anni, capo mandamento di Belmonte Mezzagno-Misilmeri; Giuseppe Bonanno, 57 anni, di Misilmeri, affiliato alla famiglia mafiosa di Misilmeri; Giovanni Cancemi, 48 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Pagliarelli; Francesco Caponetto, 48 anni, vice capo della famiglia di Villabate; Francesco Colletti, 49 anni, di Palermo, capo del mandamento di Villabate; Giuseppe Costa, 36 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia di Villabate; Maurizio Crino’, 47 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Misilmeri; Rosalba Crino’, 29 anni, di Palermo; Filippo Cusimano, 42 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia di Villabate; Rubens D’Agostino, 43 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova; Giuseppe Di Giovanni, 38 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova; Gregorio Di Giovanni, 56 anni, di Palermo, capo del mandamento di Palermo Porta Nuova; Filippo Di Pisa, 45 anni di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Misilmeri; Andrea Ferrante, 43 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Pagliarelli; Francesco Antonino Fumuso, 51 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia di Villabate; Vincenzo Ganci, 52 anni, di Palermo, affiliato alla famiglia mafiosa di Misilmeri. (AGI) Mrg (Segue)
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