Il Partito Democratico del I municipio di Roma ha presentato una mozione per l’installazione di una targa alla memoria di Stefano Cucchi nel Centro giovanile di Trastevere.
Il 22 novembre 2018 il Pd, che ha la maggioranza nel consiglio municipale, ha discusso la proposta in assemblea. Secondo quanto riporta Il Giornale, oltre al Movimento 5 stelle e a Fratelli d’Italia, anche i ragazzi che gestiscono la struttura sono contrari all’apposizione della targa.
Sentito da Il Giornale, Simone D’Alpa, membro del comitato di gestione del centro, ha spiegato: “Noi siamo i primi a dire che non si può morire in carcere e che non si può morire per mano dello Stato” ma “intitolare una targa a Cucchi, come fosse un martire, è sicuramente esagerato”.
Alle parole di D’Alpa hanno però replicato i ragazzi delle associazioni che gestiscono le attività nel centro: “Non sta a noi decidere, ma prendiamo le distanze da quanto ha detto”.
Ma sembra che solo il Pd sostenga l’idea. A Garbatella i dem hanno già approvato “un atto con cui si avvia l’attività propedeutica all’intitolazione di un luogo alla memoria di Stefano Cucchi”.
Ora vorrebbero che la targa venisse apposta nel centro giovanile municipale di Trastevere in via della Penitenza, che ospita “molteplici attività ricettive ed è meta attrattiva per le giovani generazioni”, in occasione del nono anniversario della morte di Cucchi.
Dal Movimento 5 stelle a Fratelli d’Italia, gli altri gruppi consiliari si sono dichiarati contrari alla proposta. “È al limite della decenza politica – il commento di Vincenzo Siano, M5s – voterò contro”.
Per FdI è intervenuto il capogruppo Andrea De Priamo, che ha provato a correggere il tiro dopo la pessima uscita del consigliere Tozzi – “Stefano Cucchi? uno spacciatore conclamato, non può essere considerato un esempio per i giovani”.
“Pensiamo che ci siano tanti ragazzi che possano essere ricordati prima di Stefano Cucchi, per il quale abbiamo comunque sempre richiesto che venisse fatta giustizia”, ha dichiarato De Priamo.
“Ad esempio i ragazzi che si sono immolati sulle trincee della prima guerra mondiale o per un ideale, o che hanno fatto esperienze a servizio del prossimo nel campo civile”.
Poi il capogruppo ha attaccato il Pd: “Speriamo che questa targa non sia il frutto di qualche amicizia personale tra la famiglia Cucchi e qualche esponente del Pd che si voglia così sdebitare per gli anni di omertà dei governi precedenti”.
- Qui l’inchiesta sul pestaggio e la morte di Stefano Cucchi