In Italia più di 1 milione e 400mila tra bambini e adolescenti vivono in condizioni di povertà assoluta.
Questo significa che quasi 1 minore su 10 è impossibilitato ad accedere a un paniere minimo di beni. È quanto emerge da un comunicato di Save the Children, organizzazione che dal 1919 si occupa della tutela dei diritti dell’infanzia nel mondo.
Secondo l’ong, tra il 2012 e il 2013 la cifra complessiva che riguarda il numero di minori in povertà assoluta in Italia è aumentata del 3,5 per cento. Il che significa che ci sono 400mila nuovi ragazzi che oggi rientrano in questa fascia.
A far registrare l’aumento più marcato è stata l’area del mezzogiorno italiano, dove quasi 1 minore su 5 vive in condizioni di povertà assoluta.
Cresce anche il numero di giovani in situazioni di povertà relativa, numero che esprime la difficoltà economica nella fruizione di beni e servizi. Secondo Save the Children, sono quasi 2 milioni e 400mila, un incremento di 300mila minori in un solo anno.
Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, ha detto che “se gli ultimi dati sull’incidenza dei minori in povertà assoluta e relativa in Italia sono allarmanti, lo è forse ancor di più dover constatare che il nostro Paese si è caratterizzato negli ultimi anni per una profonda inefficacia degli interventi governativi che sulla carta avrebbero dovuto contrastare questo fenomeno”.
Dall’analisi dei dati emerge come l’Italia abbia una percentuale di giovani a rischio povertà ed esclusione sociale ben più alta della media dell’Unione Europea, e inferiore esclusivamente a quella riscontrata in alcuni dei Paesi che sono recentementi entrati nell’Ue, come Bulgaria, Romania, Ungheria e Lituania, o nelle nazioni che hanno risentito in particolar modo della crisi economica, quali Irlanda e Grecia.
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