La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il 17 maggio la legge sul contrasto al cyberbullismo con 432 voti favorevoli e una sola astensione. La norma è stata accolta con favore da tutte le forze politiche.
La presidente della Camera Laura Boldrini si è detta soddisfatta per il risultato raggiunto: “Abbiamo mantenuto una promessa, dando uno strumento utile a chi deve aiutare i nostri fogli a proteggersi”, ha detto ricevendo Paolo Picchio, il padre della prima vittima del cyberbullismo.
Nel testo è presente per la prima volta la definizione legislativa di cyberbullismo come ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione subita in rete da minori. Nella legge si fa riferimento anche alla diffusione non autorizzata di dati personali o di contenuti per isolare il minore o metterlo in ridicolo.
La vittima di bullismo informatico sopra i 14 anni o i suoi genitori potranno rivolgersi al gestore del sito internet o del social network per ottenere la rimozione o l’oscuramento di contenuti considerati dannosi.
La norma definisce il ruolo della scuola nel contrasto al fenomeno con la creazione di un tavolo tecnico e l’individuazione in ogni istituto di un docente che si occupi di promuovere le iniziative contro il cyberbullismo.
Il questore può procedere all’ammonimento del responsabile dell’atto di cyberbullismo come avviene con lo stalking. Nel caso si tratti di un minore lo potrà convocare con i genitori per invitarlo a cambiare comportamento.
La legge sul cyberbullismo è stata presentata dalla senatrice Elena Ferrara e dal deputato Paolo Beni del Partito democratico. “Sicuramente si poteva fare di più ampliando l’ambito di applicazione della norma al bullismo in generale, ed estendendo le misure di tutela anche agli adulti, ma si è privilegiata l’esigenza di scongiurare ulteriori rinvii nell’approvazione definitiva della legge, che grazie al voto di oggi sarà pienamente operativa già per l’inizio del nuovo anno scolastico”, ha commentato Beni.
La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha espresso apprezzamento per l’approvazione della legge: “Con questo provvedimento mettiamo al centro la tutela delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Lo facciamo, in un’ottica di prevenzione, a partire dalla scuola che è luogo principale di formazione, di inclusione e accoglienza. Finalmente abbiamo imboccato la strada giusta”, ha detto.
Il Ministero ha già riunito la Conferenza dei coordinatori regionali degli Uffici scolastici sul bullismo per individuare i docenti che secondo la legge dovranno fare da referenti per coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, con la collaborazione delle Forze di polizia, delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile del territorio.
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