Gennaro Casalino è un ragazzo omosessuale di Napoli che dopo aver prenotato un alloggio per il mese di agosto in una località turistica nei pressi di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria, ha ricevuto dai proprietari dell’appartamento un chiaro messaggio nel quale si spiegava che gay e animali non erano graditi.
I due giovani, indignati, hanno evitato di rispondergli, limitandosi a cancellare la prenotazione.
La conversazione, avvenuta tramite chat su WhatsApp, è stata salvata da Gennaro, che ha denunciato pubblicamente l’accaduto. Il caso è saltato subito all’attenzione delle associazioni che operano per i diritti della comunità Lgbt.
La vicenda è stata denunciata dall’Arcigay di Napoli che ha chiesto “l’esclusione della Casa Vacanza Ciufo di Santa Maria dal sito www.booking.com e da tutti i siti di prenotazione turistica che non vogliano – nel 2017 – rinnovare logiche commerciali razziste e antidemocratiche”, scrivono gli attivisti in un comunicato.
“Quando ho letto questo messaggio mi è cascato un silos di acqua gelata addosso, nella mia mente si è materializzata l’immagine drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori ai negozi, con i quali si proibiva l’ingresso ai cani e agli ebrei. Ma da allora sono passati settant’anni e questa storia non può essere ignorata”, ha raccontato il protagonista della vicenda al giornalista e critico Massimo Arcangeli, che ha riportato le sue dichiarazioni in un post Facebook.
“Ti garantisco che non ci sono rimasto male per noi due: nel mio cuore ho pensato alle ricadute pesantissime che un messaggio del genere avrebbe potuto avere su un ragazzo più giovane, che fatica a riconoscersi, ad accettarsi, o che, semplicemente, è più sensibile riguardo al proprio orientamento”, ha detto Gennaro.
Qui sotto la schermata della conversazione pubblicata online: