Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Tutte le copertine di riviste italiane contro Salvini

Le tre riviste italiane che hanno preso apertamente posizione contro le politiche del ministro dell'interno.

L'arcobaleno di Rolling Stone, ma anche l'Espresso e la rivista cattolica Famiglia Cristiana: ecco tutte le copertine contro il ministro dell'interno

Di Viola Stefanello
Pubblicato il 26 Lug. 2018 alle 11:58

L’Italia ha un nuovo governo di colazione guidato da Movimento Cinque Stelle e Lega da giugno. Il ministero dell’interno è andato a Matteo Salvini, il leader leghista già famoso per le proprie prese di posizione controverse e la sua posizione intransigente rispetto al tema dei migranti.

Se in un mese di governo sono state più le cose dette di quelle fatte, le affermazioni e le azioni del ministro dell’interno hanno comunque portato più di una grande rivista nel panorama giornalistico italiano a prendere apertamente posizione, in copertina, contro Salvini.

Ecco quali, e cosa hanno detto.

Famiglia Cristiana | “Vade Retro Salvini”

Il 25 luglio il settimanale a forte ispirazione cattolica Famiglia Cristiana ha dedicato la copertina a Salvini con il titolo provocatorio “Vade Retro Salvini”.

Sulla copertina si vede il leader della Lega coprirsi la bocca con le mani sopra alla scritta “Emergenza Migranti” e, più sotto: “La CEI, i singoli vescovi, le iniziative dei religiosi. La chiesa reagisce ai toni aggressivi del ministro degli interni. Niente di personale o ideologico. Si tratta del Vangelo”.

Il settimanale torna ad affrontare la questione immigrazione condannando di fatto la politica del vicepremier in fatto di immigrazione.

Il settimanale sceglie di raccogliere le storie di impegno della Chiesa italiana nell’accoglienza e apre con le parole della presidenza della Conferenza episcopale italiana: “Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto”.

Il settimanale si schiera e lancia un segnale forte al ministro dell’Interno. Famiglia Cristiana riprende le parole che Monsignor Bassetti ha pronunciato l’11 luglio scorso nell’Abbazia di San Miniato al Monte, a Firenze, e le fa sue: non è una questione ideologica o di schieramento politico, si tratta di riaffermare “il pensiero della Chiesa”, che “è quello della parabola del Buon samaritano. La logica del cristianesimo è quella di prendersi cura”.

Non tè tardata ad arrivare la risposta del vicepremier che, in un tweet e sulla sua pagina Facebook, lascia trapelare il disappunto nei confronti della scelta del settimanale paolino.

“‘Vade retro Salvini’? Addirittura… Satana! Non penso di meritare tanto – commenta Salvini – Ho la gioia di avere quotidianamente il sostegno di tante donne e uomini di chiesa”.

“C’è modo e modo di pensarla anche all’interno delle gerarchie ecclesiastiche. Ricordo che un principio vigente del cattolicesimo, riscontrabile su internet, dice che l’accoglienza è un dovere nella misura del possibile. E penso che con i numeri che abbiamo la misura del possibile in Italia sia colma o quasi”, continua il ministro dell’Interno.

“Non penso di meritarmi l’accostamento al Diavolo… se è così” la copertina “mi pare di pessimo gusto. E irrispettosa nei confronti di qualcuno che dovrebbe avere nel perdono la sua prima dote”, sottolinea il vicepremier.

Salvini, che si è spesso detto chiaramente cattolico, aveva recentemente affermato di voler introdurre il crocifisso obbligatorio in scuole, uffici pubblici e porti.

Rolling Stone | “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”

Molto discussa è stata anche la copertina della rivista musicale Rolling Stone Italia apparsa in edicola con una bandiera arcobaleno e il titolo “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice” il 5 luglio.

All’interno del numero sono stati riportati i messaggi di diversi artisti e personaggi dello spettacolo italiani che hanno aderito a una sorta di manifesto contro il ministro dell’Interno e vicepremier.

Nell’editoriale firmato dal direttore della rivista, Massimo Coppola, si legge: “Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti ‘nuovi’ sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”.

Il periodico, edito da Luciano Bernardini De Pace editore, ha chiamato a raccolta alcuni tra i nomi più noti del mondo della musica, del cinema e dello spettacolo in generale per schierarsi contro il leader della Lega.

All’appello hanno aderito diversi cantanti e band, tra cui Caparezza, Lo Stato Sociale, Elisa, Vasco Brondi, Emma Marrone, Negramaro, Diodato, Ernia, Gazzelle, Gemitaiz, Motta,  Roy Paci, Mauro Pagani, Tommaso Paradiso, Lele Sacchi, Selton, Tedua, Tre Allegri Ragazzi Morti.

Salvini ha risposto alla rivista e agli artisti, accusandoli di essere multimilionari radical chic e invitandoli, se vogliono, ad “aprire le loro mega-ville per accogliere” i migranti.

“Sono strani questi attacchi ad personam contro qualcuno. Alcuni di questi cantanti mi piacciono, e continuerò ad ascoltarli, stessa cosa per i film e i libri di alcuni di questi registi e scrittori”, ha detto Salvini.

“Detto questo, io sto semplicemente applicando quello che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani mi chiede di fare, riportare regole, ordine e rispetto in questo paese, controllare l’immigrazione fuori controllo”.

L’Espresso | “Uomini e No”

“Il cinismo, l’indifferenza, la caccia al consenso fondata sulla paura. Oppure la ribellione morale, l’empatia, l’appello all’unità dei più deboli. Voi da che parte state?”. Chiedeva questo ai propri lettori il settimanale di cultura, politica e economia L’Espresso il 17 giugno, a pochi giorni dall’arrivo di Matteo Salvini al Viminale.

Opposto al volto severo del ministro dell’interno sulla copertina appare il viso di Aboubakar Soumahoro, sindacalista italiano di colore. Il numero era stato mostrato in anteprima dal direttore Marco Damilano.

Damilano ha poi spiegato, in un incontro attorno al tema dei diritti, la giustizia e la resistenza tenutosi a Roma insieme, proprio, a Soumahoro, la forte presa di posizione del giornale.

“Chi fa informazione ha il dovere e il diritto di essere radicale e intransigente sulle cose e sulla realtà, non sulle persone”, ha detto Damilano.

La copertina ha fatto molto discutere e arrabbiare soprattutto negli ambienti di destra italiani. Il Secolo d’Italia l’ha chiamata “la copertina della vergogna”, dicendo che il numero domenicale della rivista tacci ingiustamente di razzismo “i leghisti ed italiani che sempre più approvano la nuova linea in tema di sbarchi”, chiamandoli “non uomini”.

Salvini, dal canto suo, in questo caso ha preferito una risposta meno infervorata di quelle dedicate a Rolling Stone e Famiglia Cristiana.

“Alla faccia del “giornalismo”, ormai alla sinistra rimangono bugie e insulti. Mi fanno tenerezza ha scritto su Facebook sotto a una foto della copertina della rivista edita da Gedi. 

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version