Con la legge approvata dalla Regione Lombardia lo scorso 31 luglio, salgono a tre le regioni italiane in cui è garantito l’acquisto gratuito dei contraccettivi per i giovani sotto i 24 anni.
La Lombardia ha seguito infatti la strada già tracciata da Emilia-Romagna e Piemonte: preservativi e pillole potranno essere richiesti gratuitamente nei consultori pubblici e privati, previo consulto con il medico o l’ostetrica per individuare il metodo contraccettivo più adeguato al caso specifico.
L’ordine del giorno era stato presentato al Consiglio regionale lombardo dal Pd, ma è stato approvato all’unanimità. La regione è attualmente governata dal leghista Attilio Fontana.
Si tratta di un provvedimento che mira a contrastare la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, in particolare l’HIV, ma anche a permettere ai giovani di vivere più serenamente la loro sessualità senza il pericolo di gravidanze indesiderate.
Facilitare l’acquisto dei contraccettivi, rendendoli gratuiti, appare in quest’ottica essenziale, poiché molti giovani, anche a causa delle difficili condizioni economiche in cui versano, finiscono per fare sesso non protetto, con tutti i rischi del caso.
“È responsabilità delle istituzioni fare di tutto sia per evitare le conseguenze tragiche di una malattia devastante come l’Hiv, sia per rendere i giovani più consapevoli delle proprie scelte, che non devono essere dettate dalla condizione economica – ha detto Paola Bocci (Pd), prima firmataria della legge in Lombardia – Negli ultimi anni si è abbassata notevolmente la guardia sull’Hiv e diventa un problema rilevante soprattutto per le giovani generazioni”.
In Piemonte l’accesso gratuito ai contraccettivi è garantito alle donne fino a 26 anni, nonché a quelle disoccupate nei 12 mesi successivi al parto e nei 24 mesi successivi all’interruzione di gravidanza.
Anche l’Emilia-Romagna ha fissato il limite a 26 anni: l’acquisto gratuito è garantito però anche alle donne disoccupate fino ai 45 anni.