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Contraccettivi gratis per i rifugiati, il M5S fa marcia indietro: “Non c’è l’accordo con la Lega”

Credit: Afp

"L'idea di fornire preservativi gratis anche ai migranti beneficiari di protezione internazionale per il momento è destinata a non avere riscontro", ha annunciato in una nota il capogruppo alla Camera, Francesco D'Uva

Di Redazione TPI
Pubblicato il 18 Nov. 2018 alle 17:33 Aggiornato il 3 Feb. 2019 alle 12:20

Passo indietro del Movimento Cinque Stelle sulla proposta di rendere gratuiti i contraccettivi per i giovani sotto i 26 anni, i migranti e i richiedenti asilo. L’emendamento alla Manovra è stato presentato sabato 17 novembre 2018 in commissione Bilancio alla Camera ed è stato sconfessato dal capogruppo del M5S a Montecitorio.

Secondo il testo della proposta di modifica, era “garantita la gratuità dei contraccettivi di barriera anche a coloro cui sia stata diagnosticata una malattia sessualmente trasmissibile”. E non solo. La gratuità dei contraccettivi era prevista anche per le donne che abbiano effettuato entro i 12 mesi precedenti un’interruzione di gravidanza e per coloro che sono già esentati dal costo delle spese sanitarie.

“L’idea di fornire preservativi gratis anche ai migranti beneficiari di protezione internazionale o richiedenti asilo merita attenzione, ma per il momento è destinata a non avere riscontro”, ha annunciato in una nota il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva.

“Si tratta di un emendamento proposto da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno autonomamente preso una iniziativa importante, sulla quale però non c’è accordo con la Lega”, ha concluso.

La proposta era stata criticata anche dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Così oltre a vitto e alloggio, paghetta e Wi-Fi, gli italiani dovranno pagare pure i preservativi a chi si dichiara richiedente asilo, e che nell’85 per cento dei casi risulta essere un clandestino. A questo non ci era arrivata nemmeno Laura Boldrini”.

Secondo un’indagine condotta online a settembre 2018 dalla Federazione italiana di sessuologia scientifica, in Italia solo il 56,61 per cento degli italiani dice di usare “abitualmente” i contraccettivi, e il 20 per cento non li usa “mai”. Il resto sono quelli che “a volte sì, a volte no”, preferiscono appunto affidarsi alla sorte.

Lunedì 12 novembre 2018 la Regione Toscana ha adottato una delibera che stabilisce che per i giovani minori di 26 anni i preservativi, la pillola anticoncezionale e ogni altra forma di contraccezione siano gratis.

La Toscana si è quindi unita all’Emilia-Romagna, la Puglia, il Piemonte e la Lombardia, le altre regioni italiane che distribuiscono anticoncezionali gratuitamente.

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