Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

“Comunista di m****, ricordati che sei a Verona”: insulti e minacce a un omosessuale durante il Congresso delle Famiglie | VIDEO

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 1 Apr. 2019 alle 13:29 Aggiornato il 1 Apr. 2019 alle 20:19

Non accennano a placarsi le polemiche attorno al Congresso delle Famiglie, tenutosi a Verona tra il 29 e il 31 marzo. Dopo il video, circolato domenica, del sostenitore di Matteo Salvini che ha insultato pesantemente una poliziotta durante la manifestazione in piazza, emerge adesso un secondo video altrettanto vergognoso.

Davanti a Palazzo Gran Guardia, a Verona, tutti i passanti hanno assistito a un duro litigio. Un uomo, omosessuale, è stato infatti aggredito verbalmente da un altro uomo, con un pitbull al guinzaglio: “Comunista di m..! Stai zitto, ricordati che sei a Verona! Cane randagio”, gli ha urlato quest’ultimo.

Al suo fianco, secondo quanto riportato dal sito di Michele Santoro, c’era proprio quel ragazzo che ha insultato la poliziotta.

Non si è fatta attendere, però, la replica dell’uomo insultato: “Non sono comunista, sono una persona libera come tutti in questa città. Siete voi che non ci amate, fascisti. Venite a casa di notte, con la benzina, assassini”.

La figlia del leader del Congresso delle Famiglie a TPI: “Mio padre maschilista, evento da Medioevo, Dio ama le famiglie arcobaleno”

Poco dopo Angelo, l’uomo che è stato insultato, ha parlato ai microfoni di Servizio Pubblico: “L’11 agosto – ha raccontato – io e il mio compagno siamo stati aggrediti proprio in questa piazza, con botte e insulti, perché camminavamo mano nella mano”, ha denunciato.

Un mese dopo, ha continuato Angelo, “sono venuti a casa nostra e ci stavano per bruciare vivi. Hanno buttato 30 litri di benzina, hanno provato a colpirci in faccia. Sui muri hanno lasciato svastiche e scritte: “Culattoni bruciate” e “Vi metteremo tutti nelle camere a gas”. Il sindaco non ci tutela”.

Non era neanche la prima volta che lui e il compagno ricevevano minacce: “Sette giorni prima ci era arrivato un volantino in cui si diceva che i gay e le lesbiche dovevano essere uccisi”, ha raccontato.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version