Il Congresso delle Famiglie, la manifestazione in corso a Verona dal 29 al 31 marzo continua a far discutere e a dividere tanto la politica quanto l’opinione pubblica italiana.
Anche Luca Trapanese, il padre single, gay e cattolico di Napoli che ha adottato Alba, una bambina affetta dalla sindrome di down più volte rifiutata dalle famiglie tradizionali, è intervenuto nel dibattito. “Cosa dirò un giorno ad Alba? – si chiede Trapanese in un’intervista concessa a Fanpage.it – Che lei è diversa perché fa parte di una famiglia diversa per lo Stato?”.
Il tema è molto importante per l’uomo, visto che un domani la sua Alba andrà a scuola e si misurerà con il “razzismo” insito nella società italiana e che manifestazioni come quella di Verona potrebbero alimentare: “Non è possibile parlare ancora di aborto, di satanismo per l’omosessualità, della donna che deve lavorare – dice ancora Trapanese – perché questo è un estremismo e l’Italia non è riconoscibile rispetto a questi temi”.
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Eppure Luca è cresciuto in un contesto in cui la famiglia era un’istituzione fondamentale, degna di rispetto: “Arrivo da una famiglia molto tradizionale – conferma – e i miei genitori stanno insieme da 51 anni, si amano e si sopportano ancora. Quindi io e mio fratello siamo cresciuti così, con la convinzione che la famiglia è la cosa più preziosa che abbiamo”.
“Adesso – continua – io come genitore mi sento preoccupato perché vedo che il mio Paese, che è un Paese nel quale ho sempre creduto, inizia a distinguere le famiglie e si inizia a creare immancabilmente nella società l’idea di una famiglia di serie A e di una famiglia di serie B. Cioè, la famiglia tradizionale è la famiglia che va tutelata, le altre altre famiglie se la devono cavare sole”.
Per questo motivo, Trapanese ha voluto anche inviare un messaggio a tutti i relatori del Congresso delle Famiglie di Verona: “Se a questa manifestazione partecipano il ministro della Famiglia e il ministro dell’Istruzione, allora mi devo preoccupare che anche quando Alba entrerà a scuola sarà vista come diversa e non solo per la sindrome di down, ma anche perché proviene da una famiglia diversa”.
“Già i figli di questi leader, come la figlia di Gandolfini (in esclusiva a TPI, ndr), si sono espressi contro la manifestazione. Già lei, è evidente, è il simbolo di una società che è cambiata. Allora quello che chiedo a queste persone è: siete proprio convinti che i vostri figli siano d’accordo?”.