Il tribunale di Palermo ha emesso una condanna, in data mercoledì 20 luglio, per una gang criminale formata da tre nigeriani, accusati di diversi reati tra cui tentato omicidio. Il gruppo nel gennaio del 2014 aveva aggredito due persone nel mercato popolare di Ballarò, sfregiando le vittime con un’ascia e un coltello.
La sentenza, ufficializzata al pubblico venerdì 22 luglio, ha condannato il leader della banda a 12 anni e quattro mesi di reclusione, mentre gli altri due dovranno scontare in carcere un periodo appena superiore ai dieci anni.
Secondo i procuratori di Palermo, il trio aveva portato in Italia le pratiche della “Black Axe”, una sorta di culto segreto molto diffuso in Nigeria nei primi anni Novanta e i cui seguaci praticavano omicidi, mutilazioni e stupri. La Black Axe era particolarmente presente nelle università del paese africano e i bersagli erano solitamente membri dei vari campus.
Gli affiliati a questa società segreta avevano anche i loro particolari rituali, fra cui alcuni prevedevano che si bevesse del sangue.
In Sicilia la piccola gang, secondo gli inquirenti, avevano lavorato su commissione di Cosa Nostra, commettendo tentati omicidi, rapine armate, estorsioni e spaccio impiegando i metodi tradizionali della mafia siciliana.