Quella di martedì 10 aprile 2019 doveva essere una giornata decisiva per l’istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale su Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel gennaio 2016.
L’iter, iniziato lo scorso 27 febbraio alla Camera dei deputati, doveva infatti concludersi oggi con la riunione delle commissioni Giustizia ed Esteri. Poi, secondo le previsioni, l’istituzione della commissione d’inchiesta su Regeni doveva arrivare all’esame dell’Aula il 19 aprile.
Il programma, tuttavia, è saltato. Decisiva a questo proposito l’opposizione della Lega, che ha chiesto di ascoltare prima il parere di alcuni costituzionalisti per capire se il testo di legge che istituisce la commissione sia corretto. E, soprattutto, se la nascita di questo “ufficio” all’interno della Camera sia di interesse pubblico.
In questo modo, non si è potuto procedere con l’istituzione della commissione. Nei prossimi giorni verrà infatti stilata la lista delle persone da audire prima del sì alla commissione d’inchiesta, che potrebbe dunque slittare a settimana prossima. Rendendo sempre più improbabile l’approdo in Aula per il prossimo 19 aprile.
“La Lega fa di tutto – dichiara a TPI Laura Boldrini, tra i promotori dell’iniziativa – per non istituire la commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. Io lo trovo molto grave e soprattutto indegno, soprattutto visto che siamo nel tempo dello slogan ‘prima degli italiani’. Non si assumono nemmeno la responsabilità politica di non voler fare la commissione, ma usano tattiche dilatorie”.
“Far luce sulla morte di un nostro connazionale – continua la deputata di Liberi e Uguali – dovrebbe essere una priorità anche per la Lega. Non so come si possa arrivare a rinunciare alla verità, è una vergogna. Sventolano l’orgoglio italiano e non vogliono sapere come è morto questo ragazzo. ‘Prima gli italiani’ per tutti, ma non per Regeni”.
L’ex presidente della Camera racconta anche che la Lega, nei suoi tentativi di “fare ostruzionismo”, ha chiesto di audire anche il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone: “Ma sentire Pignatone – conferma Boldrini a TPI – rientra già nelle competenze di merito della commissione d’inchiesta, deve avvenire dopo che questa è stata istituita e non prima”.
Secondo la deputata di LeU, dunque, quello della Lega è un tentativo palese di impedire l’istituzione della commissione: “Evidentemente i rapporti commerciali hanno la meglio sulla verità e la tutela dei diritti degli italiani. A tre anni dalla morte di Giulio Regeni c’è chi non sente il bisogno di fare tutto il possibile per arrivare alla verità. E noi lo dobbiamo alla famiglia di Giulio, ma anche al nostro paese, visto che c’è in gioco la dignità dell’Italia”.
Se la Lega si è schierata contro la nascita della commissione d’inchiesta, il Movimento Cinque Stelle invece non ha fatto valere la propria posizione: “Da un partito il cui presidente della Camera (Roberto Fico, ndr) ha rotto i rapporti diplomatici con l’Egitto – conclude Boldrini – ti aspetti che faccia la sua parte. Invece hanno accettato le improbabili richieste della Lega senza dire nulla”.
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