Al confine con la Francia si verificano sistematiche violazioni dei diritti dei migranti, denuncia di Amnesty International.
L’organizzazione umanitaria ha organizzato una missione di osservazione, realizzata il 12 e il 13 ottobre, nella zona di Briancon, nelle Alpi francesi, non lontano dal villaggio italiano Clavière dove sono nate le polemiche sugli “sconfinamenti” non autorizzati di poliziotti francesi in territorio italiano.
Controlli non autorizzati, minacce e insulti a chi cerca di attraversare il confine. E ancora: ostacoli alla registrazione delle domande di asilo e mancanza di interpreti. “La lista delle pratiche illegali è lunga”, ha sottolineato Agnes Lerolle, esortando il “governo francese a smettere di fare orecchie da mercante e a cessare a queste pratiche illegali e degradanti”.
Venerdì 12 ottobre 2018 un furgone della gendarmeria francese è stato avvistato dalla polizia italiana a Claviere, sulle Alpi del Torinese al confine con la Francia, mentre faceva scendere un paio di uomini, presumibilmente migranti di origine africana, in una zona di bosco già in territorio italiano. Secondo fonti del Viminale, il mezzo della polizia francese è poi tornato oltreconfine: è stata annotata la targa e sono state avviate le indagini.
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo d’inchiesta ipotizzando il reato, al momento verso ignoti, di “trasporto di stranieri nel territorio dello Stato, con atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato”.
Nella nota diramata dal procuratore capo Armando Spataro, si legge che “uno dei due gendarmi presenti all’interno della vettura indicava ai due uomini la direzione dell’area boschiva, cioè quella per allontanarsi dalla strada asfaltata”.
L’Eliseo ribadisce che lo sconfinamento dei gendarmi francesi a Clavière, in territorio italiano, è stato un “errore” ma denuncia una “strumentalizzazione politica individuale” da parte del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha rifiutato le scuse della Francia. “Bisogna relativizzare le cose”, ha aggiunto l’Eliseo, che spiega: “È un errore, la prefettura lo ha riconosciuto. C’è stata un’incursione, non prevista né conforme agli ordini, in territorio italiano, dove sono stati depositati due individui”.
Il vicepremier ha insistito: “Dopo il furgone della gendarmeria avvistato a Claviere stanno emergendo altri episodi inquietanti. Non ci interessano le giustificazioni, peraltro ridicole, nè le indagini interne avviate dai francesi. Parigi deve comunicarci immediatamente le identità degli immigrati lasciati nei boschi. Nomi, cognomi, nazionalità, date di nascita”.
Inoltre, la procura torinese sta indagando anche su un secondo episodio di sospetto sconfinamento, relativo al 2 agosto scorso, quando si sono verificaate, si legge in una nota della procura, “due anomale attività di controllo di due cittadini residenti nel comune di Claviere” e per il quale la procura ha aperto un fascicolo senza indagati e senza formulazione di reato.
In particolare, le due persone – una mentre passeggiava con il cane, l’altra mentre era in moto su una strada sterrata – “venivano fermate nella zona di Gimont di Cesana Torinese da quattro uomini verosimilmente francesi, usciti dalla zona boscosa dov’è erano nascosti, in tuta mimetica militare, con giubbotto antiproiettile e armati chiedevano loro in lingua straniera i documenti”.
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