L’esame di maturità è terminato da poco, e per molti ragazzi è già tempo di scegliere il corso di laurea a cui iscriversi. Una decisione non facile, che risente di molti fattori, non ultimo quello della qualità degli atenei.
Anche per questo ogni anno il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) stila una graduatoria delle migliori università, suddivisa per categorie che tengono conto, in particolare, del numero di iscritti di ciascun ateneo.
La classifica tiene conto di parametri quali l’offerta didattica, il livello di internazionalizzazione, i servizi erogati, le strutture disponibili.
Complessivamente il Censis ha stilato 63 classifiche: tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40mila iscritti) mantiene la prima posizione in graduatoria l’università di Bologna, con un punteggio complessivo pari a 91,2.
Al secondo posto, come lo scorso anno, c’è Firenze (86) a pari merito con Padova (che rispetto al 2017 guadagna una posizione) e con La Sapienza di Roma (che sale di due posizioni). Al quarto posto l’Università di Pisa (83,4).
Come lo scorso anno, ultima in classifica tra i mega atenei statali è l’università di Napoli Federico II, preceduta in penultima posizione da Catania e in terzultima posizione dall’università statale di Milano.
Per quanto riguarda gli atenei grandi (quelli che hanno da 20mila a 40mi,a iscritti), al primo posto c’è l’università di Perugia, con un punteggio di 93,8. Seconda piazza, con 92, per l’Università della Calabria.
Conferma la terza posizione l’università di Parma (90,6). Scivola al quarto posto, perdendo due posizioni in un anno, Pavia, con un punteggio complessivo di 87,8.
New entry tra i grandi atenei statali è Palermo, non più classificabile come mega ateneo per il calo del numero di iscritti, che si piazza in settima pozione, preceduta da Modena e Reggio Emilia (sesta posizione con 84,8 punti) e da Cagliari (quinta posizione con 87,4 punti).
Penultima tra i grandi è Roma Tre con 76,6 punti. Segue, in ultima posizione, l’università della Campania Luigi Vanvitelli con 74,2 punti.
Passando agli atenei statali medi (da 10mila a 20mila iscritti), guida la classifica l’Università di Siena, con un punteggio totale di 99. Seconda posizione per Sassari (98), terza per Trento (96,8). Al quarto posto Trieste (91), seguita dall’università Politecnica delle Marche (88,4).
New entry tra i medi atenei statali, per effetto dell’incremento di studenti iscritti, è Macerata, che si colloca in ottava posizione (84,6). Chiudono il ranking rispettivamente all’ultimo, penultimo e terzultimo posto le università di Napoli L’Orientale e Parthenope, e l’università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.
Tra i piccoli atenei statali (fino a 10mila iscritti), in testa c’è Camerino, con un punteggio di 91,4. Seguono Foggia (87,6) e Cassino. La penultima e l’ultima posizione sono occupate rispettivamente dall’università del Molise e dall’università del Sannio.
Tra i Politecnici, in testa c’è quello di Milano (91,2), seguito dallo Iuav di Venezia (89,0) e dai Politecnici di Torino e di Bari.
Per quanto riguarda gli atenei non statali, tra le grandi università (oltre 10mila iscritti) primeggia la Bocconi (95,6 punti), seguita dalla Cattolica (87,6). Tra i medi (da 5mila a 10mila iscritti) è prima la Luiss (91,4), seguita dalla Lumsa (83,8).
Tra i piccoli, in testa c’è la Libera Universita’ di Bolzano (106,0), seguita dalla Liuc-Universita’ Cattaneo (92,6). Concludono la graduatoria l’università Lum Jean Monnet, in ultima posizione, preceduta dall’Europea di Roma.