Camminare per i vicoli del rione Trastevere di Roma e trovarsi in un attimo protagonista di una scena da “Nuovo Cinema Paradiso”.
La facciata della chiesa di San Calisto attira gli sguardi dei turisti, dei passanti, dei ragazzi e dei condomini affacciati alle finestre: tutti intenti a guardare il capolavoro del regista romano Mario Monicelli “L’armata Brancaleone”.
In risposta allo sgombero avvenuto lo scorso 3 settembre, i ragazzi che occupavano il Cinema America da due anni hanno deciso di proiettare i classici del cinema nelle piazze di Trastevere.
“Avendoci portato fuori da ciò che più amavamo nella capitale”, scrivono su Twitter gli ex occupanti, “porteremo la nostra programmazione ovunque per Trastevere”.
Storico edificio nel centro della città di Roma, il Cinema America venne occupato nel 2011 per bloccare il progetto di demolizione proposto dalla nuova proprietà: sulle sue rovine sarebbero stati costruiti 20 appartamenti di lusso con tanto di garage sotterraneo.
(Un’immagine dalla pagina facebook del Cinema America Occupato)
Costruito nel 1954 su progetto dall’architetto Angelo Di Castro al posto del vecchio teatro Lamarmora, il Cinema America “riveste un indubbio valore architettonico, configurandosi come una delle più significative sale cinematografiche nel territorio della Capitale”, si legge in un comunicato dell’Ordine degli architetti pianificatori e paesaggisti di Roma e provincia.
Nel 1999 il cinema chiuse i battenti e l’edificio rimase abbandonato fino al 13 settembre di due anni fa, giorno dell’occupazione dello stabile e della rinascita del cinema. Il lavoro degli occupanti volto a recuperare l’edificio abbandonato e a lottare contro la speculazione immobiliare è riuscito a conquistare il consenso dei cittadini di Trastevere.
“All’inizio ero un po’ scettico”, racconta al The Guardian Guido Hermanin de Reichenfeld, presidente di un’associazione di residenti trasteverini, “ma i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro, sono riusciti a coinvolgere molta gente: famiglie, studenti e bambini”.
Nanni Moretti, Carlo Verdone, Elio Germano, Paolo Sorrentino e molti altri artisti del mondo cinematografico italiano hanno attraversato gli spazi del Cinema America Occupato. “Sono stato in passato accanto alle iniziative di questi giovani”, ha dichiarato l’attore Toni Servillo schieratosi in difesa del valore culturale e storico di questo edificio.
A giugno lo stesso ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini aveva assicurato che il cinema non sarebbe stato demolito, e che al contrario avrebbe ricevuto il vincolo della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Roma, a riprova dell’effettiva importanza architettonica e culturale dello stabile. Ma ciò non è accaduto.
Il rione e i suoi abitanti non si danno per vinti: i locali di un vecchio forno adiacenti al Cinema ospiteranno in comodato d’uso gratuito i ragazzi e i cittadini di Trastevere. “Avevamo promesso che non saremmo usciti da via Natale del Grande e così è stato. Prima stavamo al civico 6, ora siamo al 7”, si legge nel comunicato lanciato dagli ex occupanti.
“Abbiamo deciso di continuare la lotta. Questo posto si chiamerà Piccolo Cinema America”, conclude il ventiduenne Valerio Curcio.