In una società sempre più complessa e velocizzata è facile essere colpiti da momenti di ansia e di stress. Il nostro cervello, in alcuni casi, trasforma queste sensazioni in manifestazioni comportamentali che non controlliamo direttamente: i tic.
Mangiarsi continuamente le unghie, arrotolare sempre i capelli tra le dita, mordersi le labbra in maniera ripetuta, sembrano gesti innocenti ma possono essere il sintomo di qualcosa di più profondo.
Due ricercatori italiani hanno individuato la causa di questo fenomeno: si chiama allopregnanolone ed è un ormone dello stress, prodotto nel cervello.
Marco Bortolato, della University of Utah, e Graziano Pinna, della University of Illinois a Chicago, sostengono che si possa inibire questo ormone con farmaci già usati per altre patologie.
I risultati della ricerca dei due studiosi, pubblicati sulla rivista scientifica Scientific Reports, si sono concentrati in particolare sulla sindrome di Tourette.
Questo disordine neurologico si manifesta con tic motori e vocali del tutto involontari, che colpiscono, in forme diverse, il 5 per cento dei bambini. I primi segnali si presentano durante l’infanzia, con disturbi ossessivo-compulsivi e tic singoli o multipli, che possono creare, nella persona affetta, imbarazzo e difficoltà socio-relazionali.
In alcune persone possono comparire problemi sonori, come grida e brontolii; eventi di coprolalia, ossia imprecazioni immotivate e uso di parole sconvenienti; e la coproprassia, cioè la ripetizione d gesti osceni.
Nella loro ricerca, Bortolato e Pinna hanno evidenziato come la sindrome di Tourette si complica in concomitanza dell’aumentare dei fattori di stress, mentre perde intensità quando la persona è distesa o concentrata in attività di interesse e scompare totalmente durante il sonno.
“La nostra ricerca, condotta su modelli animali, ha mostrato che lo stress acuto incrementa le manifestazioni simili ai tic tramite l’aumento di allopregnanolone”, afferma Bortolato. “Somministrando questo ormone agli animali, aumentano i tic. Al contrario, inibendolo attraverso farmaci che ne bloccano la sintesi si riducono frequenza e intensità dei movimenti involontari. In particolare nei pazienti che non rispondono ad altre terapie”.
Tim Howard, noto portiere di calcio statunitense, affetto da questa sindrome, in una intervista al quotidiano tedesco Spiegel, aveva raccontato che quando la palla era lontana si abbandonava alle contrazioni nervose, ma quando un attaccante stava per calciare davanti alla sua porta, i muscoli miracolosamente si rilassavano.
“Non ho idea di come io ci riuscissi. Probabilmente è perché in quel momento la mia concentrazione sulla partita è maggiore e più forte della sindrome di Tourette”, aveva detto Howard all’intervistatore.
In una Tedx del 2013, l’artista britannica Jess Thom, fondatrice del sito Touretteshero, incoraggiava le persone ad assumere un atteggiamento auto-ironico nei confronti della malattia, scherzando e aprendosi al rapporto con gli altri per ridurre le paure e superare le barriere sociali.