La Corte di Cassazione ha ribadito, mettendolo nero su bianco in una sentenza, l’assenza di nesso causale tra vaccinazioni e autismo.
Lo ha fatto rigettando la richiesta di risarcimento del padre di un bambino autistico.
L’uomo riteneva che il disturbo del figlio fosse stato causato dalla vaccinazione obbligatoria contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, haemophilus influenzae di tipo b ed epatite b.
I tribunali di primo e secondo grado gli avevano già dato torto, negando il risarcimento, e la stessa cosa ha fatto la Cassazione.
“Non è configurabile un nesso causale tra autismo e vaccinazioni”, hanno osservato i giudici del “Palazzaccio”.
La decisione ha tenuto conto della relazione di un consulente scientifico, secondo la quale la letteratura scientifica in merito non consente di stabilire correlazioni tra questo disturbo e i vaccini.
La relazione sottolineava anche come le reazioni avverse a carico del sistema nervoso in seguito alla somministrazione di vaccini siano “rare e di incidenza non comune”.
La consulenza scientifica ha tenuto conto anche del caso specifico e di una risonanza magnetica all’encefalo che aveva dato esito negativo.
Inoltre, la sindrome autistica era insorta due anni dopo le vaccinazioni, che in ogni caso quando erano state effettuate non avevano provocato al bambino nessun disturbo, nemmeno di tipo allergico.
I giudici, infine, hanno evidenziato come le cause dell’autismo siano ancora oggetto di studi e ricerche, e che non vi siano dunque certezze in questo campo.
Mercoledì 25 luglio il Movimento Cinque Stelle ha proposto una legge di revisione del sistema vaccinale, firmata dai consiglieri grillini tra cui Davide Barillari e Roberta Lombardi.
La proposta è stata scritta insieme alle associazioni dei genitori no vax, che chiedono “la libertà di scelta” sul tema dei vaccini.
Tra i temi principali vi è la fine dell’obbligo, le vaccinazioni personalizzate con analisi pre-vaccinali, la somministrazione di vaccini in formato monocomponente e infine la previsione di periodi di quarantena di 4-6 settimane per tutti i bambini che si sono sottoposti a vaccinazione, per evitare contagi.
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