[ 🎧 Questo articolo di Veronica Di Benedetto Montaccini nasce come podcast, con voci direttamente dal processo, ascoltalo qui sopra 🎧].
Il caso Cucchi è tornato alla cronaca e dopo dieci interminabili anni (sicuramente per Ilaria questa è la percezione), si intravede una svolta e emergono nuove verità.
Il vicebrigadiere dei carabinieri Francesco Tedesco, super teste e imputato per omicidio preterintenzionale ha infatti deposto in aula e confermato le accuse ai colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro nel processo-bis sulla morte del geometra romano a soli 31 anni, quella notte del 22 ottobre 2009.
La ricostruzione minuto per minuto di quanto accaduto, secondo la versione del carabiniere brindisino, nella notte dell’arresto: “Dissi: ‘Basta, che cazzo fate'”. E sui giorni seguenti ha detto: “Ero solo e terrorizzato. Il maresciallo Mandolini mi minacciò e mi disse di seguire la linea dell’Arma’”. Sono arrivate poi le scuse alla famiglia e agli agenti della penitenziaria: “Nove anni di silenzio sono stati un muro insormontabile”.
Le reazioni dei politici sono state le più disparate. Dalla vicinanza alla famiglia Cucchi espressa dal vicepremier Luigi Di Maio, alla criticata “mano sulla spalla” all’Arma dei carabinieri di Matteo Salvini. Poi il commento di Giovanardi a TPI: “A uccidere Cucchi furono le botte dei suoi amici spacciatori”.
Il procedimento è giunto a un momento decisivo per la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi: “Finalmente la verità dopo 10 anni di menzogne e depistaggi”.
I dettagli nel podcast.
Leggi l'articolo originale su TPI.it