L’11 ottobre 2018 il caso Cucchi ha subito una svolta decisiva dopo che uno dei cinque carabinieri imputati nel processo bis di primo grado per la morte del giovane romano ha confessato e accusato gli altri colleghi del pestaggio del giovane Stefano.
Il ragazzo è morto nel 2009 nel reparto penitenziario dell’ospedale Pertini di Roma dopo una settimana di detenzione (qui la ricostruzione dell’intera vicenda).
La notizia è stata riportata il 12 ottobre in prima pagina da diversi quotidiani italiani, ma non da tutti: La Verità, Il Tempo e Libero infatti non hanno dedicato alcuno spazio al caso Cucchi.
Le aperture dei maggiori giornali italiani:
La confessione del carabiniere Francesco Tedesco
Uno dei cinque carabinieri imputati nel processo bis di primo grado per la morte di Stefano Cucchi, ha confessato e accusato gli altri colleghi che si ritiene abbiano preso parte al pestaggio del giovane romano, morto nel 2009 nel reparto penitenziario dell’ospedale Pertini di Roma dopo una settimana di detenzione (qui la ricostruzione dell’intera vicenda).
Il carabiniere, Francesco Tedesco, ha anche rivelato dell’esistenza di una nota scritta da lui stesso in cui spiegava che cosa era successo a Stefano Cucchi. La nota sarebbe stata inviata alla stazione Appia dei carabinieri e sarebbe stata fatta sparire (qui il suo racconto).
“Secondo quanto messo a verbale da Tedesco, il maresciallo Roberto Mandolini sapeva fin dall’inizio quanto accaduto: Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro furono gli autori del pestaggio su Cucchi e Vincenzo Nicolardi, quando testimoniò nel primo processo, mentì perché sapeva tutto e ne aveva parlato in precedenza con lui”, ha detto il pm, Giovanni Musarò.
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