Riaprire le case chiuse è uno degli ultimi cavalli di battaglia della Lega, anche se, come ha sottolineato il ministro dell’Interno Salvini, “non c’è nel contratto di governo, perché M5s non la pensa così”.
La proposta avanzata dalla Lega però non sembra dispiacere così tanto ai Cinque stelle.
“Non è prevista dal contratto di governo ma noi non abbiamo preclusioni. Ci deve essere una discussione approfondita sulla questione, in quanto si tratta di un tema delicato, così come sulla regolamentazione della cannabis”, ha afferma all’Adnkronos il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, in quota 5 Stelle.
“Sono due argomenti importanti su cui ci deve essere un approfondimento non ideologico ma sul merito. Va bene se la discussione viene approfondita sul Blog ma prima va affrontato il tema a livello parlamentare. Da parte nostra c’è apertura”, continua il sottosegretario.
“Sono tanti gli argomenti che si possono discutere, non si può escludere a prescindere un voto”.
Anche il sottosegretario al Viminale Carlo Sibilia, anche lui esponente dei 5 Stelle, si è detto favorevole ad “aprire la discussione” sulla questione case chiuse. “Non farebbe assolutamente male”.
Il primo passo dovrebbe essere l’apertura di una discussione “con toni sereni senza alimentare inutili divisioni. Se ci si approccia così si può discutere anche di altri temi problematici per la sicurezza”.
Le parole del sottosegretario potrebbero far riferimento alla regolamentazione dell’uso della cannabis.
Salvini e le case chiuse
Secondo il leader della Lega, la riapertura delle case chiuse è una misura importante per regolamentare la prostituzione e “combattere l’esercizio della professione secondo le modalità vigenti”: così facendo si vieterebbe per legge “la pratica nei luoghi pubblici”.
La proposta di Salvini per passare, però, ha bisogno del sostegno dei 5 Stelle, che forse sono meno restii di quanto si pensava.
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