Roma, il clan dei Casamonica prende a frustate una disabile e picchia un barista
A Roma, due esponenti del clan dei Casamonica hanno picchiato a sangue un barista e preso a cinghiate una ragazza disabile.
L’aggressione è avvenuta in un bar in via Salvatore Barzilai il 1 aprile 2018, ma il fatto è stato reso noto solo oggi.
A scatenare l’ira dei due esponenti del clan, Antonio Casamonica e suo cugino Alfredo Di Silvio, sarebbe stato il fatto di essere stati serviti al bar dopo un ragazzo romeno.
I due avrebbero esclamato: “Questi romeni di merda non li sopporto proprio”.
Nel bar c’erano anche altri clienti, tra cui una ragazza disabile.
La giovane ha risposto ai due Casamonica dicendo: “Se il bar non vi piace andate altrove”. La reazione è stata brutale brutale: Antonio Casamonica e Alfredo Di Silvio le hanno preso gli occhiali, gettandoli dietro il bancone.
A quel punto, uno dei due si è sflilato la cinta e ha iniziato a prendere la ragazza a frustate. Una volta a terra, la giovane è stata colpita con calci e pugni.
Poi le minacce dei Casamonica: “Se chiami la polizia ti ammazziamo”.
Dopo aver picchiato a sangue la ragazza, i due sono allontanati, ma poco dopo Di Silvio è tornato nel bar con il fratello Vittorio.
Dopo aver distrutto parte del bar, i due uomini si sono avvicinati al barista, picchiandolo brutalmente e intimandogli di chiudere il locale perché “qui comandiamo noi, non te lo scordare: questa è zona nostra”, e aggiungendo: “Ora questo bar lo devi chiudere, altrimenti sei morto”.
Il barista ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
Ma alla denuncia ha risposto Enrico, il nonno dei fratelli Di Silvio.
L’uomo si è presentato al bar minacciando nuovamente il proprietario del locale, e intimandogli di ritirare la denuncia verso i suoi nipoti.
Il barista ha chiuso il locale per qualche giorno, ma la moglie del proprietario sembra intenzionata a non cedere alle minacce.
Il clan dei Casamonica era balzato alla cronaca nazionale il 20 agosto del 2015, dopo il fastoso funerale del 65enne Vittorio Casamonica, figura di primo piano della famiglia.
Il funerale fu caratterizzato da una sfarzosa carrozza con cavalli, grandi striscioni che inneggiavano al defunto appellandolo come re di Roma e un elicottero che ha gettato petali di rosa sulla piazza.