Cosa è successo
Ventisei persone sono in mezzo alla strada. La prefettura di Crotone ha deciso di allontanare il gruppo di migranti dal Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Isola Capo Rizzuto, in Calabria, per applicare il provvedimento Sicurezza appena approvato dal Parlamento.
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Cosa prevede il Dl Sicurezza, spiegato bene
Gli stranieri sono in possesso del permesso di soggiorno umanitario e pur avendo diritto di stare in Italia, non possono beneficiare del diritto d’accoglienza nel sistema Sprar o restare nel sistema di prima accoglienza. In strada anche una giovane donna di 19 anni incinta.
Le associazioni
I migranti cacciati dal Cara non hanno ora un posto dove recarsi, sono per questo intervenite le associazioni solidali di Crotone. I volontari delle associazioni che si occupano di assistenza sul territorio si stanno adoperando per trovare per loro una sistemazione temporanea per le prossime notti.
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Come funziona la richiesta di asilo politico in Italia
Alcune di queste persone si sono sistemate presso la stazione ferroviaria di Crotone, per ripararsi dal freddo. Lì, a fornire assistenza, ci sono i volontari di Legacoop Calabria. Secondo il responsabile Pino De Lucia “i costi per eventuali casi speciali che riguardano migranti minori, malati e disabili, sono a carico dei Comuni ospitanti, con notevole aggravio per le casse degli enti locali”.
L’ombra della criminalità organizzata sul Cara
Il Cara di Isola Capo Rizzuto era finito su tutti i giornali, e non per note di merito, nel maggio 2017: 68 persone sono state arrestate per ‘ndrangheta. 32 milioni dei 100 stanziati per il Cara erano finiti nelle mani del clan Arena.
Aveva fatto scandalo la frase intercettata: “Ai migranti cibo che si dà ai maiali”. Gli indagati sono stati accusati di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.
I commenti
Sono arrivati commenti di critica e solidarietà sull’accaduto.
L’ MGA – Sindacato nazionale forense, ha commentato sui fatti del CARA di Crotone: “si palesano i primi effetti del #decretosicurezza: già 26 persone, tra cui una bambina di 5 mesi!!, sono state messe letteralmente in mezzo alla strada poiché non in possesso dei nuovi “requisiti di legge”. Ci sentiremo certamente tutti più sicuri adesso in particolar modo sapendo che, secondo le stime della Croce Rossa, il numero salirà a 200 e più persone, a meno che non inizi una vera e propria deportazione”.
Il giovane politico e attivista Marco Furfaro ha scritto sul suo profilo Facebook: “Peccato solo che, con l’entrata in vigore del Decreto Salvini – quello della tanta decantata “sicurezza” – siano stati buttati in mezzo ad una strada. Di notte, neanche fossero cenci vecchi di cui liberarsi a capodanno”.
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