“La Lega è nata per ottenere l’autonomia delle regioni, non per sindacare su temi etici o familiari. Se va avanti così come vuole Pillon torneremo a tempi antichi dove le donne fanno solo le schiave degli uomini”. Sono le dure parole contro il suo partito del capogruppo della Lega al consiglio comunale di Verona.
Mauro Bonato si è scagliato contro il congresso Mondiale della Famiglia che il prossimo 29 marzo si terrà proprio a Verona e che vede la partecipazione di numerosi esponenti di spicco della Lega tra cui il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana e lo stesso Matteo Salvini.
“Se il ministro Fontana avesse un po’ di dignità si dimetterebbe”, ha detto il leghista ribelle, citato dal quotidiano L’Arena.
“Trovo agghiaccianti le parole dei relatori. Non possiamo accettare che salga sul palco chi equipara omosessualità e satanismo”, ha detto Bonato dimettendosi dal suo incarico.
“Vogliono rendere Verona la culla del Medioevo, ma Verona non lo merita. Verona è una città di accoglienza”, ha detto Bonato al giornale Open.
Le parole sono quelle di Silvana de Mari, chiamata come relatrice al convegno. La donna, medico, aveva anche detto che “il movimento Lgbt vuole annientare la libertà di opinione e sta diffondendo sempre di più la pedofilia”. Il tribunale di Torino ha definito le parole della donna diffamatorie e l’ha condannata a una multa di 1.500 euro.
“Se il ministro Fontana voleva organizzare questo raduno tra i suoi fan allora avrebbe dovuto farlo senza i loghi del Comune e della Provincia”, ha detto il leghista Bonato.
Il consigliere era stato espulso dalla Lega per le sue posizioni dissidenti nei confronti del suo partito. Non condivideva la recente deriva cattolico-integralista. Ma era comunque rimasto nella coalizione leghista in Comune.