La legalizzazione della cannabis in Italia porterebbe tra i sei e gli otto miliardi di euro l’anno nelle casse dello Stato, solamente attraverso tasse.
La proposta di legge del senatore Benedetto Della Vedova, storico promotore di una politica antiproibizionista, concentra nuovamente l’attenzione sull’impatto che un mercato legale della cannabis avrebbe in termini di entrate per lo stato.
L’iniziativa porterebbe alla nascita in Italia di un nuovo settore economico e nuovi posti di lavoro, che aiuterebbero le aree del Paese più colpite dalla crisi economica.
Secondo il ministero degli Interni, il mercato delle droghe leggere sarebbe almeno 6 o 8 volte più ampio di quello intercettato dalle forze dell’ordine. Lo scorso anno sarebbero state sequestrate 145 tonnellate di derivati della cannabis.
I dati del Viminale indicano che in circolazione vi sarebbero fra le 870 e le 1.160 tonnellate di derivati della cannabis, un giro d’affari tra gli 8,7 e gli 11,6 miliardi di euro.
Piero David, ricercatore di economia applicata all’Università di Messina e giornalista sul sito lavoce.info, fa un paragone con la tassa sul tabacco, attualmente al 75 per cento sul prezzo della vendita.
Se si applicasse la stessa imposta sui derivati della cannabis, lo Stato potrebbe incassare tra 6,5 e 8,7 miliardi di euro. Secondo il ricercatore, lo Stato risparmierebbe 600 milioni sulle risorse impiegate per la prevenzione e la repressione dello spaccio.
“Il beneficio lo sentirebbero il sistema carcerario e le forze dell’ordine, che potranno dedicarsi ad altre cose. Peraltro la stessa Direzione nazionale antimafia consiglia la legalizzazione perché la repressione ha fallito e loro non sono in condizioni di investire ulteriori risorse per contrastare il consumo di cannabis”.
Inoltre le spese per la sanità non aumenterebbe in modo significativo, sostiene Pietro David facendo basandosi sull’esperienza dello stato americano del Colorado.
Nelle commissioni congiunte di Giustizia e Affari sociali della Camera verrà discusso il testo di legge sulla legalizzazione presentato da un ampio gruppo parlamentare e promosso dal senatore Benedetto Della Vedova.
Il senatore sottolinea che, grazie alla legalizzazione, potrebbero non solo aumentare le entrate, ma verrebbero assicurati contributi previdenziali agli impiegato del settore.
La produzione delle droghe leggere avverrebbe in Italia, limitandone l’importo dall’estero. Non sarebbe permessa però la sua esportazione. Il provvedimento dovrebbe essere posto al voto all’inizio dell’anno prossimo.
La legalizzazione delle droghe leggere potrebbero essere un buon affare per stato.
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