Nel pomeriggio del 30 gennaio 2019 un uomo ha tentato l’evasione dal carcere di Campobasso ed è stato fermato dalla Polizia penitenziaria per poi essere riportato in cella. La scena è stata filmata da un passante con uno smartphone.
Il detenuto, autorizzato all’uso di stampelle che pare abbia gettato via al momento del tentativo di fuga, ha tentato di allontanarsi dopo essere stato sottoposto nell’ospedale di Campobasso ad una visita medica. L’uomo è stato rapidamente inseguito e bloccato.
Nel video si vedono due agenti che impugnano la pistola, e uno, dopo aver tirato uno schiaffo al detenuto, punta l’arma alla fronte dell’uomo e lo colpisce con un calcio mentre è a terra.
“Come trasformare un’ottima notizia in una situazione deplorevole e inaccettabile”, commenta il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini. “Non sono assolutamente ammissibili atteggiamenti di quel tipo, soprattutto perché il soggetto in questione, una volta arresosi, era ormai nella piena disponibilità dei tre agenti ritratti nel video, pronti a immobilizzarlo con le manette”.
Basentini ha quindi parole di ringraziamento per l’agente “che è intervenuto con determinazione e fermezza per riprendere l’atteggiamento deplorevole del suo collega. Nei confronti di quest’ultimo, svolti gli accertamenti necessari, saranno immediatamente presi i provvedimenti del caso”.
Nella vicenda è intervenuto anche il sindacato di Polizia penitenziaria – SPP, che in una nota a firma del segretario generale Aldo Di Giacomo auspica che quanto accaduto “non sia occasione di attacco generalizzato” al personale penitenziario.
Di Giacomo evidenzia che “il filmato diffuso in queste ore è parziale e non ricostruisce esattamente quanto è accaduto a Campobasso: il detenuto che ha tentato la fuga ha aggredito l’agente penitenziario colpendolo ripetutamente con una stampella”.
Le immagini, invece, mostrano solo la parte finale e la reazione che è venuta dopo la fuga. Una reazione maturata nel clima di stress, per turni massacranti e condizioni di lavoro difficili che caratterizza l’attività del personale di Polizia penitenziaria come denunciamo da sempre e che non va lasciato solo come intendiamo fare anche in questa circostanza”, si legge nella nota.
E ancora. “Invitiamo, pertanto, i media a non farne un’occasione di attacco strumentale alla Polizia penitenziaria ma a ricostruire esattamente i fatti mettendoli in guardia da non generare disinformazione e confusione perché ci sono ogni giorno uomini e donne in divisa che svolgono il proprio lavoro al servizio dello Stato con impegno, professionalità e a rischio di aggressioni e della incolumità personale”.
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