Mario Calabresi e Luigi Di Maio. Lo scontro è andato in onda su Di Martedì, su La7, durante la puntata del programma di Giovanni Floris. E tra i vari colpi sferrati reciprocamente in tv ce n’è uno in particolare che ha attirato l’attenzione dei telespettatori.
Mario Calabresi, direttore di Repubblica, parla delle campagne d’odio che, a suo avviso, il Movimento 5 stelle sta portando avanti contro la stampa. “Lei”, dice a Di Maio, “ha parlato di una delle querele che mi ha fatto”. Ma le querele sono più di una. “Ne abbiamo un paio in corso. E tre ne ho con Casaleggio”.
Il problema, però, “è che avete fatto causa a un signore che si chiama Luigi Calabresi, mio padre”. Ma Luigi Calabresi “non c’è più da quaranta e rotti anni”. E questo errore, secondo il direttore di Repubblica, “dà l’idea dell’approssimazione con cui fate le cose”.
Calabresi e Di Maio, confronto – scontro a Di Martedì
Nello studio di Giovanni Floris Calabresi e Di Maio non si sono risparmiati. Al centro dello scontro il tema della libertà di stampa: “Un dato fondamentale” attacca il direttore di Repubblica “è che i governi non mettano il naso in quello che fanno i giornali”.
Ed è qui che il vicepremier esplode: “La libertà di stampa” replica “non è la libertà di dire bugie”. Ed entra nel merito della crisi dell’editoria in maniera ironica: rispondendo a precisa domanda provocatoria di Calabresi – “Vorrebbe Casaleggio alla guida di Repubblica?” – risponde: “No. Quelli sono giornali ch non vendono”.
Chi era Luigi Calabresi, padre del direttore di Repubblica
Luigi Calabresi, commissario di polizia, venne assassinato a Milano la mattina del 17 maggio 1972 mentre si stava recando in ufficio. Erano gli anni del terrorismo. A ucciderlo un commando composto da due sicari che lo colpirono alle spalle. Lasciò la moglie, Gemma Capra, e due figli: Mario, attuale direttore di Repubblica, e Paolo. Pochi mesi dopo la sua morte nascerà il terzo figlio: Luigi. La moglie, infatti, al momento della morte di Luigi Calabresi era incinta.