Lunedì 6 agosto 2018, a due giorni dal tragico incidente nel foggiano in cui sono morti quattro lavoratori, altri undici braccianti hanno perso la vita in un nuovo frontale sulla SS 16 tra Foggia ed Apricena. Le vittime si trovavano a bordo di un furgone, che si è scontrato con un tir che trasportava le casse degli ortaggi raccolti dai campi, e stavano probabilmente tornando da una giornata di lavoro.
La mattina di lunedì 6 agosto ha iniziato a circolare sui social network una foto che conferma l’urgenza e la gravità del tema dell’illegalità e delle scarse condizioni di sicurezza che interessano il settore agricolo in certe zone d’Italia.
L’immagine, postata da un imprenditore agricolo, Marco Nicastro, è stata scattata in Puglia, lungo Strada statale 16.
La foto mostra il retro di un furgoncino bianco: dai lunotti posteriori si vede che a bordo ci sono diverse persone, molto probabilmente più del consentito.
I passeggeri sono in piedi e dal loro aspetto sembra che si tratti di immigrati. È assai probabile che siano braccianti clandestini che si stanno recando sul posto di lavoro.
Da un controllo online sulla targa il mezzo è risultato essere rubato nel mese di maggio a San Salvo, in Abruzzo.
“Dopo la disgrazia di ieri, niente è cambiato! Ma chi è il vero colpevole?”, scrive nel post che accompagna la foto Nicastro, importante dirigente di Confagricoltura.
Sabato 4 agosto, sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia, quattro braccianti sono morti e sei sono rimasti feriti a seguito di uno scontro tra un furgone e un tir.
Le vittime erano tutti immigrati africani impegnati nella raccolta raccolta dei pomodori. Il pulmino su cui viaggiavano era un tir adibito proprio al trasporto di pomodori.
Uno dei feriti è ricoverato in condizioni disperate nel reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti di Foggia.
Secondo una prima ricostruzione, il gruppo stava tornando in città, dopo aver trascorso un’intera giornata, sotto il sole cocente, a raccogliere pomodori nelle campagne del Foggiano.
Sono scattate indagini sull’accadute per accertare se le vittime fossero lavoratori assunti regolarmente o invece vittime del caporalato.
La Fai Cisl ha espresso “grande dolore” e ha chiesto di accertare le responsabilità per capire se “sia stata una tragica fatalità o se si poteva evitare, se il trasporto era regolare oppure se i lavoratori erano stipati nel furgone perché arruolati da caporali, come accade purtroppo ancora molto spesso”.
Nonostante le tante leggi e le tante iniziative contro il lavoro nero, nelle campagne nel Foggiano moltissimi braccianti, soprattutto migranti, vengono impiegati irregolarmente nella raccolta del pomodoro e in altri ortaggi.