Il testo della manovra dovrebbe approdare alle Camere mercoledì 31 ottobre 2018, secondo indiscrezioni diffuse da fonti di Palazzo Chigi del Movimento 5 Stelle e della Lega.
Il testo al momento è chiuso ed è al vaglio della Ragioneria dello Stato e del Ministero dell’Economia, con alcune modifiche.
L’Iva – Nel primo articolo del testo della manovra è stato inserito lo stop agli aumenti dell’Iva per l’anno 2019, pari a circa 12,5 miliardi di euro. Per il 2020 e il 2021 invece è stata prevista una sterilizzazione solo parziale.
La manovra prevede una riduzione “strutturale” del 1,5 per cento dell’aumento dell’aliquota agevolata Iva, che nel 2019 dovrebbe fermarsi al 10 per cento mentre nel 2020 passerà all’11,5 per cento.
Per quanto riguarda il rincaro dell’aliquota ordinaria, la legge di bilancio del governo mira alla sterilizzazione per il solo 2019, che nel 2020 dovrebbe salire al 24,1 per cento e al 24,5 per cento nel 2021.
Nel 2019 non è invece previsto alcun aumento per le accise sulla benzina.
Quota 100 e reddito di cittadinanza – Nel testo della manovra Lega-M5S sono presenti sia la riforma delle pensioni che il reddito di cittadinanza, entrambi introdotti con “appositi provvedimenti normativi”.
Nella bozza è presente un articolo che prevede la creazione di due fondi da 9 miliardi per il reddito e di 6,7 miliardi, che diventeranno 7 miliardi dal 2020, per le pensioni.
“Nell’ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza”, si legge nel testo, “fino a 1 miliardo nel 2019 e 2020” è destinato ai centri per l’impiego, “fino a 10 milioni” all’Anpal.
Gli insegnanti – La bozza della manovra prevede un’imposta del 15 per cento sui guadagni degli insegnanti che danno lezioni private.
A partire dal primo gennaio del 2019 “i titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado potranno chiedere l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 15 per cento, salva opzione per l’applicazione dell’imposta sul reddito nei modi ordinari”.
“I dipendenti pubblici che svolgono l’attività di insegnamento a titolo privato comunicano alla propria amministrazione di appartenenza l’esercizio di attività extra professionale didattica ai fini della verifica di eventuali incompatibilità”, si legge nel testo della manovra.
“L’imposta è versata entro il termine stabilito per il versamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Per la liquidazione, l’accertamento, la riscossione, i rimborsi, le sanzioni, gli interessi ed il contenzioso ad essa relativi si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità per l’esercizio dell’opzione di cui al comma 1 nonché del versamento dell’acconto e del saldo dell’imposta sostitutiva”.
Bonus occupazione – Nella manovra è stato inserito anche un bonus occupazione per i giovani che hanno alle spalle carriere universitarie eccellenti, per i laureati con meno di 30 anni o dottori di ricerca sotto i 34.
Il bonus prevede un esonero dei contributi “a carico del datore di lavoro, fatta eccezione dei premi e contributi Inail, per un anno al massimo, e con un tetto di 8 mila euro. L’agevolazione vale per le assunzioni a tempo indeterminato avvenute nel 2019”.
Gli edifici scolastici – La manovra prevede un aumento da 96 a 190 milioni delle risorse stanziate nel 2019 per gli edifici scolastici: saranno impiegati 194 milioni nel 2020 e i fondi potranno essere utilizzati per “l’acquisizione dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari”, nonché degli interventi “di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili”.
Bonus cultura – Resta in vigore il bonus cultura, ma i fondi diminuiscono, passando da 290 a 270 milioni. Aumentano invece i soldi destinati al Fondo per le politiche giovanili, che passa da 10 a 40 milioni: il fondo è stato creato per “promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento nella vita sociale, anche con interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione, nonché a facilitare l’accesso al credito per l’acquisto e l’utilizzo di beni e servizi”.
Pubblica amministrazione – Per i prossimi tre anni si prevede l’investimento di 4,2 miliardi dedicati al rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, con un aumento rispetto a quanto previsto dalla bozza precedente.
Nella bozza si specifica che sono stanziati 1,1 miliardi per il 2019, 1,425 nel 2020 e 1,775 miliardi nel 2021 “per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico”.
Per quanto riguarda i dipendenti di amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale “gli oneri per i rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 sono posti a carico dei rispettivi bilanci”.
I comitati di settore “provvedono alla quantificazione delle relative risorse, attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato. Le disposizioni si applicano anche al personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”.
Le Regioni – Le Regioni dovranno tagliare i vitalizi del presidente e dei consiglieri entro sei mesi dall’entrata in vigore della manovra, pena una riduzione delle risorse previste dallo Stato per il 2019 del 30 per cento.
Dal 2020 è previsto un taglio dei trasferimenti lineare per un importo pari alla metà delle somme destinate nel 2018 ai vitalizi.
Banche – La bozza prevede un fondo da 525 milioni l’anno per il 2019-2021 per il ristoro degli azionisti di banche poste in liquidazione coatta amministrativa o in risoluzione, che abbiano subito “danno ingiusto”.
Il ristoro previsto dalla manovra è pari al 30 per cento, sempre nel limite comunque di 100mila euro. Al fondo potrà accedere anche chi abbia aderito a transazione, mentre sarà favorito chi ha un Isee inferiore ai 35mila euro.
La famiglia – Dal 2019 saranno assegnati al Fondo per la famiglia 100 milioni di euro, 20 dei quali dedicati al rafforzamento dei consultori.
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