Il 20 settembre ha iniziato a circolare una bozza del decreto Genova per i lavori di ricostruzione e di sostegno a famiglie e aziende a seguito del crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone.
Il testo prevede il versamento da parte della società Autostrade della somma per la ricostruzione del ponte entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario.
“Il concessionario, tenuto a far fronte alle spese di ricostruzione dell’infrastruttura (…), entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario straordinario pone a sua disposizione le somme necessarie al predetto ripristino ed alle altre attività connesse, nell’importo provvisoriamente determinato dal Commissario medesimo”, è quanto si legge nel testo della bozza.
Nel caso in cui il versamento non fosse effettuato, il Commissario straordinario avrebbe il potere di individuare, “omessa ogni formalità non essenziale alla valutazione delle manifestazioni di disponibilità comunque pervenute, un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere”.
Gli enti locali
Secondo quanto si legge nella bozza del decreto, gli enti locali hanno la possibilità assumere fino a 500 persone nell’arco di 2 anni per far fronte all’emergenza ponte Morandi.
Il decreto stabilisce anche che Regione, Città metropolitana, Comune di Genova, enti del settore allargato e società pubbliche e in controllo pubblico possono assumere fino a 250 persone nel 2018 e nel 2019 con contratti a tempo determinato con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all’emergenza in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente.
Dato che gli oneri previsti per le assunzioni saranno maggiori, il decreto stabilisce che, oltre alle risorse a disposizione di ciascun ente, saranno utilizzati anche i fondi relativi al superamento dell’emergenza o alla ricostruzione, secondo le rispettive competenze e necessità.
Il limite di spesa è fissato a 3.500.000 euro per il 2018 e di euro 10.000.000 per il 2019.
Il Commissario straordinario
Il Commissario straordinario opererà “in deroga ad ogni disposizione di legge, fatto salvo il rispetto dei vincoli non derogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”.
La figura avrà quindi pieni poteri “per la demolizione, per la rimozione e lo smaltimento delle relative macerie, nonché per la progettazione, l’affidamento e la ricostruzione dell’infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario di collegamento”.
Il trasporto pubblico
Saranno anche stanziati 22.500.000 euro per “l’efficientamento dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale già attivati” per la regione Liguria per il 2019.
“Al fine di assicurare servizi di trasporto aggiuntivi per fronteggiare le criticità trasportistiche conseguenti all’evento, sono attribuite alla Regione Liguria risorse straordinarie nella misura di euro 20.000.000 per il rinnovo del parco mezzi”.
Inoltre, saranno stanziati 500mila euro per gli anni 2018-19 al fine di garantire “l’integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nella città metropolitana”.
Le imprese danneggiate
Secondo quanto riportato nella bozza, verrà istituita una zona franca urbana per sostenere le imprese che sono state danneggiate dal crollo del ponte Morandi.
Il perimetro in cui si trovano tali aziende sarà poi stabilito dal Commissario, d’accordo con Regione e Comune: le imprese che soffriranno un calo del fatturato di almeno il 25 per cento dal 14 agosto al 30 settembre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente potranno richiedere al Comune esenzioni delle imposte sui redditi, dall’imposta regionale sulle attività dall’imposte municipali per gli immobili.
Inoltre, è previsto anche l’esonero dai contributi previdenziali e assistenziali, esclusi i premi per le assicurazioni infortunistiche obbligatorie.