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Diciotti, Bonafede: “Il gesto delle manette di Giarrusso è sbagliato”. Di Maio: “Gli è sfuggita la mano”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 09:23 Aggiornato il 6 Mar. 2019 alle 12:07

Si accende la polemica nei confronti di Michele Giarrusso. Il senatore del Movimento 5 Stelle, dopo la decisione presa dalla Giunta per le immunità di Palazzo Madama, aveva mimato il gesto delle manette verso un gruppo di parlamentari del Partito Democratico che protestavano contro la scelta di non processare il ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso Diciotti.

Intervenuto nel programma Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber su La7, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha commentato la messa in scena del pentastellato, definendola un gesto “sicuramente sbagliato” e affermando che “un senatore della Repubblica non deve permettersi di farlo”.

Di fronte ai dem – che sfilavano con cartelli dalle scritte “#Vergogna”, “#decideCasaleggio”, “#Lachiamavanoonestà – Giarrusso aveva incrociato i polsi, alludendo agli arresti domiciliari cui sono stati sottoposti i genitori dell’ex premier Matteo Renzi. Poco prima, il pentastellato aveva dichiarato: “Io non ho i miei genitori agli arresti domiciliari. Sono loro che dovrebbero vergognarsi per quello che hanno fatto loro e i loro parenti per distruggere l’Italia”.

Sul caso Diciotti, il ministro della Giustizia ha dichiarato: “Seppure non in sede del consiglio dei ministri, la decisione sulla Diciotti è stata presa dal ministro dell’Interno Salvini che l’ha condivisa con il premier Conte, con il Ministro dei Trasporti Toninelli e con l’altro vice premier Di Maio”. Ed è poi tornato a rassicurare: “Il Movimento 5 Stelle non è cambiato, perché continua a dare ai cittadini la parola, come in questo caso dove abbiamo avuto il record di votazioni”.

Irritato Bonafede e meno preoccupato, invece, Luigi Di Maio. Ospite del programma Di Martedì, condotto da Floris, il vicepremier ha dichiarato: “A Giarrusso credo che gli sia scappata un po’ di mano la situazione per la pressione: lì c’erano i senatori del Pd che protestavano, che urlavano contro di lui”.

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