Un ordigno rudimentale è esploso il 16 agosto 2018, intorno alle 13.55 in via Fontana 95, a Treviso, all’altezza della sede della Lega.
A dare la notizia sono state le fonti del Viminale.
Oggi, 17 agosto 2018, la procura ha dichiarato di star indagando per “terrorismo”.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, insieme al personale operativo del nucleo Nucleare-Biologico-Chimico-Radiologico.
Da quanto si apprende, nessuna persona è rimasta coinvolta nell’esplosione e i limitati danni provocati dalla denotazione si sono limitati al portone di ingresso della sede della Lega di Treviso.
“Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra è stata trovata inesplosa”, ha scritto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini sul suo profilo Twitter.
“Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima”, ha sottolineato il leader della Lega.
Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra è stata trovata inesplosa.
Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura.
Andiamo avanti, più forti di prima.#iononmollohttps://t.co/vNAUYfSUNx— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 agosto 2018
Secondo le informazioni diffuse dal Corriere del Veneto, presso la questura di Treviso è stato inviato un volantino che invitava la polizia ad recarsi nella sede della Lega.
Lì erano state piazzate due diverse bombe, una delle quali è stata fatta brillare dalle forze dell’ordine.
I dirigenti della Lega, tra cui l’ex sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo, sono stati avvertiti dalla polizia dell’accaduto.
Secondo quanto reso noto dalle forze dell’ordine, il primo ordigno era stato pensato per essere probabilmente una trappola.
La bomba più potente infatti doveva essere la seconda, fatta brillare dagli artificieri, che era quella destinata alle forze di polizia e che conteneva chiodi e pezzi di ferro.
Il volantino inviato alla questura di Treviso portava la firma di una sigla anarchica, sulla cui autenticità stanno al momento indagando gli inquirenti.
“Esprimo la mia più ferma condanna per l’attentato alla sede della Lega di Treviso”, ha commentato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
“Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale”