Boldrini vs Santanchè: il duello
Laura Boldrini e Daniela Santanchè si sono sfidate in un duello-dibattito sul rapporto tra donne e potere e sulle sorti del governo giallo-verde in occasione del TPI Fest!, il festival che si è tenuto a Sabaudia dal 22 al 24 luglio con tre giorni di dibattiti, incontri e interviste con giornalisti e politici del panorama italiano.
L’ex presidente della Camera e la senatrice di Fratelli d’Italia sono state le protagoniste della terza serata del Festival dal titolo “Donne al potere”, condotta dal direttore di TPI Giulio Gambino. Quello che ne è venuto fuori è un acceso botta e risposta.
Il ddl Pillon, fermo in discussione al Senato e rinviato a settembre, è stato uno degli argomenti trattati durante il dibattito. Per Laura Boldrini “si tratta di una proposta di legge non emendabile perché riporta l’Italia indietro di cinquant’anni rispetto ai diritti delle donne”, secondo Daniela Santanché andrebbe invece migliorata la parte che riguarda l’affido dei bambini. “Sostanzialmente la mentalità e le lobby cattoliche vogliono ostacolare il divorzio, l’aborto e anche la carriera delle donne e questo nel 2019 non è accettabile”, tuona l’ex presidente della Camera.
Il discorso vira poi sulla famiglia, argomento sul quale le due donne hanno due punti di vista agli antipodi. “C’è solo una famiglia! – urla Santanché – quella tradizionale, quella voluta da Gesù Cristo”. Boldrini contrattacca: “Famiglia è dove c’è amore, non di certo dove si odia come al Congresso della Famiglie di Verona”.
La senatrice Santanché è convinta che uno dei motivi per i quali la famiglia tradizionale si stia disgregando, sia l’integrazione dei nuovi valori portati dai migranti: “L’onorevole Boldrini ne vorrebbe di più! Ci raccontava di volerne far entrare 300mila! E intanto i valori della nostra cultura vengono spazzati via!”, sottolinea Daniela Santanchè.
Piccata sul tema migrazioni, l’ex presidente della Camera risponde: “Io ho solo detto che chi viene con una richiesta d’asilo in mano deve avere la possibilità di essere accolto, perché in Italia esiste l’articolo 10 della Costituzione. Tutte le altre sono fake news. Come quelle che dice il ministro dell’Interno Salvini, che in cinque anni ogni volta che una persona commetteva un crimine, faceva l’hashtag #risorseboldriniane. Questa operazione è criminale, perché io con i criminali non ho niente a che vedere. E Salvini dovrà rispondere legalmente delle sue azioni”.
Entrambe donne, entrambe politiche, entrambe con figli. Il dibattito si conclude sulla donne, sulle battaglie fatte in politica e su quelle ancora da intraprendere. Laura Boldrini negli anni si è spesa per un linguaggio contro la discriminazione di genere, ma la Santanché non è d’accordo: “Le parlamentari, le deputate?! Ma perché devo stare in un ghetto? A me sembra una super cazzola!”. L’ex presidente della Camera allora rilancia: “I bambini sentono gli adulti e gli uomini di potere insultare le donne, denigrarle con frasi sessiste. Non bastano alcuni provvedimenti, c’è bisogno di una vera e propria rivoluzione culturale”.