Ammesso a scuola, ma non in classe con gli altri bambini. Un bimbo di 4 anni che frequenta la scuola dell’Infanzia Arcimboldo a Settimo Torinese (Torino) lunedì al primo giorno di scuola è stato lasciato da solo, in palestra, perché non in regola con i vaccini.
Sono quindi partite discussioni e battibecchi, fino a quando – secondo quanto riporta La Repubblica – la dirigente scolastica, Patrizia Chiesa Abbiati, ha deciso di chiamare i carabinieri, che hanno poi inviato una segnalazione alla Procura di Ivrea, per chiarire la situazione e registrare la posizione dei genitori del piccolo, nel frattempo riammesso in classe, che a loro volta hanno poi presentato un esposto.
Il procuratore Giuseppe Ferrando aprirà nelle prossime ore un “fascicolo di atti relativi all’esposto presentato dal padre del ragazzo – ha detto lo stesso magistrato -. Nei prossimi giorni verranno effettuati gli accertamenti preliminari per verificare la sussistenza di ipotesi penalmente rilevanti”.
Secondo quanto ricostruito, come previsto dalle nuove disposizioni, al bimbo è stato concesso di entrare a scuola, anche se la scelta è stata di tenerlo lontano dagli altri bambini in regola con le vaccinazioni.
Il bambino ha dunque seguito le attività del primo giorno di scuola da solo, in un’aula diversa da quella dove si trovavano i compagni.
Il problema è che i genitori, pur avendo prenotato il vaccino per il 21 settembre, hanno dichiarato che se il loro figlio non sarà sottoposto ad adeguate “visite prevaccinali” rimanderanno l’appuntamento.
Precisazione che ha avuto come conseguenza il “no” della preside, l’intervento dei carabinieri e alla fine la “via di mezzo”: il bambino entra, ma resta da solo.
No comment dalla dirigente scolastica. Il padre del bambino, invece, ha raccontato: “Il bambino, comunque, riceverà il primo vaccino il 21 settembre, quindi l’iter è aperto. Ma non siamo certi che in quella data la situazione potrà risolversi, perché, qualora non avessimo le visite prevaccinali, noi saremo costretti a rimandare”.
“Per puro scrupolo – prosegue il padre, come riferisce il giornale locale “La Nuova Periferia” – la settimana prima dell’inizio della scuola ho inviato tramite una pec la documentazione necessaria: la circolare della Regione Piemonte e la prenotazione dell’Asl al primo richiamo. Non ottenendo risposta ho quindi richiamato la segreteria per avere conferma dell’avvenuta ricezione, dopo alcune ore riceviamo una nuova telefonata in cui mi annunciano l’esclusione di mio figlio dall’aula, secondo quanto deciso dalla dirigente scolastica. Un’assurdità”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it