“Non dimenticherò mai le sue grida di dolore, mentre invocava il nome della sua piccola, mentre gridava: «Ma è la mia bambina…»”. Sono le parole di Alessandro, l’infermiere del 118 che ha risposto alla chiamata del papà di Camilla, la bambina morta sulla pista da sci in Val di Susa.
In una lettera a Repubblica, l’infermiere ha voluto esprimere la sua vicinanza al papà di Camilla, con il quale ha parlato al telefono durante i concitati momenti della rianimazione, fino all’arrivo dei soccorsi.
“Vorrei solo dire a quella povera famiglia che il loro dolore mi giunge come una pugnalata”, ha scritto l’infermiere nella lettera. “Vorrei che tutto fosse andato diversamente, vorrei abbracciarli forte perché credo che le parole di quell’eroico papà, mentre eseguiva ogni manovra rianimatoria che gli veniva consigliata, non le dimenticherò mai. Le sue grida di dolore mentre invocava il nome della sua piccola, mentre gridava: «Ma è la mia bambina…»”.
“Faccio questo lavoro da molti anni ormai e sono papà di un piccolo esserino da tre, e non vedevo l’ora di uscire dal lavoro per tornare a casa ed abbracciarlo”, racconta Alessandro, che ha chiesto di non pubblicare il suo cognome.
“Addio Camilla, non ti ho conosciuta ma avrei voluto farlo mentre ti vedevo sorridente e felice. Ciao papà, sei stato davvero un eroe, credo difficilmente avrai pace ma sappi che hai fatto tutto quello che potevi nel modo migliore, seguendomi attentamente. Eri i miei occhi e le mie mani e io, per quanto posso, sarò un po’ del tuo cuore e porterò per te un po’ di quell’enorme dolore. Non addossarti colpe, hai avuto la colpa di cercare la sua felicità in ogni atomo”, prosegue la lettera.
“Ciao mamma, nonna, amici, conoscenti, e chiunque in qualche modo, come me, pensa che tutto questo non dovesse succedere. Non so se queste parole arriveranno a qualcuno, vorrei avere la forza e la possibilità di venire ad abbracciarvi ma ho solo paura di contribuire a crearvi ancora più dolore. Vi scrivo piangendo e senza neppure aver la forza di rileggere, non cerco protagonismo ma solo la possibilità che qualcuno vi porti queste parole”.
“Addio Camilla, eri piccola, troppo piccola per lasciare questo mondo senza i tuoi sorrisi. Non sono un fervido credente ma una preghiera ogni sera te la sto dedicando e spero che, ovunque tu sia, sorrida e porti conforto ai tuoi genitori e ai tuoi nonni”.
Il padre di Camilla nei giorni scorsi si era assunto la colpa di quanto accaduto davanti ai giornalisti: “È tutta colpa mia, Camilla. Perdonami, amore mio, Non ce la dovevo portare, non dovevamo nemmeno partire”, aveva detto.
La bimba stava sciando insieme al padre sulla pista ‘Imbuto‘ del comprensorio della Via Lattea a Sauze d’Oulx quando ha perso il controllo degli sci, finendo fuori pista contro una barriera frangivento.
Per la morte della bambina la Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone.
Il 4 gennaio 2019 un’altra bambina è morta a seguito di un incidente sullo slittino al Renon in Alto Adige. La madre, che era con lei, è in gravi condizioni.
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