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Berlusconi burattinaio d’Italia

Secondo l'Economist, la politica italiana è più turbolenta che mai e Silvio Berlusconi sta tenendo il Paese sulle spine

Di Anna Ditta
Pubblicato il 27 Set. 2013 alle 09:59

Proprio come Mangiafuoco, Silvio Berlusconi ha in mano i fili che guidano la politica italiana e si diverte a farla ballare. “Ancora un burattinaio” è il titolo dell’articolo in cui l’Economist sostiene che il leader del Pdl stia influenzando la scena politica italiana al punto che caos e incertezza regnano sovrani.

“Da quando la Corte, otto settimane fa, ha confermato una condanna a quattro anni di carcere (che consiste in effetti solo di un anno di arresti domiciliari o servizio civile), gli italiani sono stati sottoposti a una diffamazione verbale più intensa del solito”, scrive il settimanale aggiungendo che “essendo come sempre uno showman, Berlusconi ha recentemente monopolizzato le prime pagine e i titoli televisivi.” Ciò è accaduto fino allo scorso 18 settembre, quando Berlusconi ha registrato un messaggio televisivo di 15 minuti in cui prometteva di continuare a guidare il Pdl anche se fosse stato espulso dal Parlamento.

Il cambiamento del nome in “Forza Italia” e il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, secondo l’Economist, farebbero parte della preparazione di Berlusconi per le prossime elezioni.

“Molti italiani simpatizzano per lui”, sostiene il giornale, “ma per altri il ricorso al tribunale è un ulteriore prova che egli abbia trascorso il suo tempo in politica facendo soprattutto i suoi interessi.” Per l’Economist, di fronte a un partito guidato da un uomo condannato per frode fiscale, il Pd del premier Letta dovrebbe chiedere con forza l’esecuzione della sentenza, ma è assediato da dispute sulla sua leadership.

Intanto “questioni urgenti rimangono irrisolte, in particolare il bilancio per il prossimo anno, attraverso il quale entrambi i lati della coalizione cercheranno di guadagnare punti con gli elettori.”

Secondo l’Economist, parte della responsabilità dell’attuale incertezza politica appartiene alla lentezza della giustizia italiana. Nel confermare la condanna, la Cassazione ha rinviato alla Corte d’Appello la questione dell’interdizione dai pubblici uffici. Il giudice dovrebbe decidere ad ottobre, e questo potrebbe cambiare il futuro del leader del Pdl.

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