Ventisette casi di tumore dal 1990 a oggi e diciotto morti sospette: questo è il bilancio della palazzina di Bari situata in via Archimede, denominata la “palazzina della morte”. Ora l’Asl ha finalmente avviato il monitoraggio epidemiologico. Un primo passo dopo l’avvio delle indagini disposto dalla Procura della Repubblica.
LE INDAGINI – La Procura della Repubblica ha chiesto al Nucleo Ecologico dei Carabinieri, al personale dell’Arpa Puglia e della Polizia Municipale di acquisire le cartelle cliniche degli abitanti dell’edificio che hanno contratto patologie tumorali. Le indagini sono coordinate dal magistrato Baldo Pisani. I primi accertamenti ambientali hanno riguardato anche l’acqua delle cisterne della palazzina per verificare la presenza di metalli pesanti. Dai primi sopralluoghi effettuati dai tecnici, non si esclude, quindi, che possa esserci anche un accumulo di gas radon proveniente dagli scantinati. Si tratta, comunque, di prime indiscrezioni investigative. In attesa, in ogni modo, dell’ufficialità.
I TUMORI – Volti tristi e tanta paura. Hanno l’angoscia di morire, di lasciare gli affetti più cari. 18 morti “sospette”. Vittime aggredite dal cancro al pancreas, ai polmoni, alle ovaie ed anche dal mesotelioma. Perché? Pura fatalità? Intanto, in molti continuano il ciclo di chemioterapia.
IL MINISTRO – Una interpellanza al Ministro Lorenzin è stata presentata dal deputato barese del PD, Alberto Losacco. “E’ un fatto grave. Il mio auspicio è che il Ministero della Salute, attraverso l’Istituto Superiore della Sanità, faccia chiarezza”.
NEOPLASIE – “La nostra Asl – spiega Domenico Lagravinese, direttore del dipartimento prevenzione – ha attivato specifica indagine al fine di approfondire e ricercare eventuali cause, relative alle problematiche neoplasie denunciati dagli inquilini. Per di più, abbiamo consegnato schede anamnestiche per la rilevazione dei dati personali e sanitari, la cui successiva valutazione aggregata sarà oggetto di indagine”.
NULLA DI RILEVANTE – “Da una prima ricognizione – aggiunge Vito Bruno, direttore generale dell’Arpa Puglia – in un raggio di 300 metri intorno all’edificio, è stata rilevata la presenza della collina ecologica ex discarica RSU. A vista e, comunque, ad una distanza maggiore di 300 metri sono visibili impianti radiotrasmittenti ubicati sui lastrici di alcuni palazzi della zona distanti dall’edificio tra i 300 e i 500 metri. Inoltre, tali impianti, ubicati in via Papalia e in via Toscanini, risultano monitorati dall’Arpa di Bari. E infine, sono state effettuate misure dei campi elettromagnetici ad alta frequenza sul terrazzo della palazzina. Da una prima analisi ambientale nulla di rilevante è emerso.” Adesso, però, si attendono i dati della Asl per gli approfondimenti clinici.
* A cura di Tommaso Forte
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