La prima ministra nera della storia d’Italia, Cécile Kyenge, aveva appena finito di presentare il suo nuovo programma per l’integrazione, che prevede più diritti per gli immigrati e il riconoscimento della cittadinanza per i figli di stranieri nati in Italia – il cosidetto ius soli – alla manifestazione del PD a Cervia, quando qualcuno tra la folla ha iniziato a lanciarle delle banane.
Dietro quella che potrebbe sembrare una bravata c’è l’immagine di un Paese non ancora pronto a divenire una società multirazziale.
Questo traspare chiaramente se si considera l’episodio non in maniera isolata, ma collegandolo ai recenti insulti con cui il senatore Calderoli paragonava la ministra a un orango, all’incitamento allo stupro della Kyenge da parte della leghista Dolores Valandro, o alla trovata dei manichini di vernice rossa con la scritta “L’immigrazione uccide“, preparati dal movimento di estrema destra Forza Nuova, prima dell’arrivo della ministra alla manifestazione di Cervia.
Cécile Kyenge, nata nella Repubblica Democratica del Congo e immigrata in Italia a 18 anni per studiare medicina, oggi svolge la professione di medico oculista in provincia di Modena. La sua figura rappresenta un esempio di integrazione avvenuta con successo e per questo il premier Enrico Letta l’ha nominata ministro per l’Integrazione.
La ministra ha lasciato scivolare gli episodi e ha liquidato su Twitter la storia delle banane scrivendo: “Con la gente che muore di fame e la crisi sprecare cibo così è triste”. Ad ogni modo ha dichiarato che alla fine spetterà alle istituzioni pubbliche rispondere a queste aggressioni, sottolineando che “Il solo fatto che ci sia un Ministero per l’integrazione vuol dire che vi è slancio per il cambiamento.”
La Kyenge ha definito i suoi detrattori “persone che manifestano il loro disagio con la diversità in modo malsano”, dichiarando che è suo compito ascoltarli.
Intanto alcuni esponenti della politica hanno fatto pervenire messaggi di sostegno e di condanna. Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha elogiato Cécile Kyenge per il suo coraggio e la determinazione in un clima così ostile.
Il governatore regionale del Veneto Luca Zaia della Lega Nord ha preso posizione contro l’incidente, dicendo: “I lanci di banane, le offese personali e ogni altro epiteto espresso nei confronti del ministro Kyenge li condanno senza se e senza ma. Non è questo il civile e democratico confronto che ci deve essere tra il ministro e chi non la pensa come lei”
Anche il premier Enrico Letta è intervenuto riguardo agli insulti definendo l’accaduto come “una pagina vergognosa nel nostro Paese su questi temi” e “una vergogna che fa male all’Italia”.
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